Inchiesta Librandi-Caianiello, la procura chiede l’archiviazione

SARONNO – Inchiesta Librandi-Caianiello: la procura di Busto chiede l’archivizione per i due indagati accusati di concorso in dichiarazione fraudolenta. Stando a indiscrezioni decisivo, in questo senso, sarebbe stato un interrogatorio di Nino Cainaiello, l’ex Ras di Forza Italia in provincia di Varese arrestato nel maggio 2019 perché tra i principali attori dell’inchiesta Mensa dei poveri, nel corso del quale il Mullah avrebbe portato elementi “forti” per dimostrare la legittimità delle fatture oggetto dell’indagine.

L’interrogatorio di Caianiello

Fatture per un ammontare di 38mila euro considerate inizialmente fittizie dagli inquirenti. In particolare una dichiarazione fatta da Caianiello in sede di interrogatorio davanti al pubblico ministero Luigi Furno, tra i titolari dell’inchiesta Mensa dei poveri, avrebbe dato il là agli accertamenti. Il Mullah in quell’occasione avrebbe chiamato in causa Gianfranco Librandi, deputato saronnese di Italia Viva, dichiarando di essere stato pagato da quest’ultimo per il suo peso politico. Librandi aveva ribattuto che la consulenza in questione era del tutto lecita in quanto Caianiello all’epoca era presidente della municipalizzata di Gallarate «E noi – aveva già dichiarato il deputato renziano – Volevamo conoscere l’evoluzione del mercato del led». Dopo l’interrogatorio dell’ex Ras forzista la richiesta di archiviazioni.

L’onorevole Librandi “pagò” Caianiello. Chiuse le indagini per reati tributari

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