«Nessun ristoro»: protesta dei lavoratori agricoli alla prefettura di Varese

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VARESE – «Ancora una volta, anche nel Dl Sostegni, i lavoratori stagionali dell’agricoltura, degli agriturismi e del florovivaismo in provincia di Varese sono esclusi da ogni tipo di ristoro: si tratta di una scelta ingiustificata e discriminante». I sindacati del territorio (Fai Cisl dei Laghi, Flai Cgil Varese e Uila Uil Milano Monza Laghi), aderendo alla manifestazione nazionale, hanno proclamato lo stato di agitazione: come in tutte le province italiane, dalle 9.30 alle 11 di sabato 10 aprile si terrà in piazza Libertà, davanti alla prefettura di Varese, un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Una delegazione ha chiesto di essere ricevuta dal prefetto per illustrare ulteriormente le motivazioni della protesta.

Spesso si tratta di lavoratori a termine

A Varese tra operai agricoli, florovivaisti, giardinieri a tempo indeterminato e determinato si contano 3.000 lavoratori. «Il settore agricolo è presente sul territorio prevalentemente nella manutenzione del verde, florovivaismo, vivai e agriturismi. Una buona parte di questi lavoratori si trova nel settore degli agriturismi, che nel 2021 non hanno ripreso l’attività; spesso si tratta di lavoratori a termine e a oggi non hanno diritto a nessun ristoro. Nel florovivaismo, nei vivai e nella gestione del verde si presenta la stessa situazione, con un’ulteriore contrazione delle giornate lavorative».

«Una situazione di totale povertà»

«L’emergenza sanitaria ancora in corso ha fatto precipitare la maggior parte dei lavoratori coinvolti e le loro famiglie in una situazione di totale povertà. Si tratta di lavoratrici e lavoratori che hanno pagato, in modo significativo, la crisi a causa della contrazione delle giornate lavorative in agricoltura nel 2020.
Quando possibile, si sono fatti carico di prestare la propria attività lavorativa in condizioni di estremo rischio rispetto alla possibilità di contagio, nonostante le misure di prevenzione adottate, con l’unico scopo di assicurarsi la sopravvivenza economica familiare e garantendo nel frattempo la disponibilità di alimentazione al Paese».

I tentativi di reintroduzione dei voucher

«A questa ingiustificata esclusione dai sostegni previsti dal Governo, si aggiungono i tentativi di reintroduzione dei voucher in agricoltura e la stasi delle negoziazioni sul rinnovo dei contratti provinciali di lavoro agricolo, scaduti ormai da oltre quindici mesi e a Varese ancora non aggiornati. I tentativi di reintroduzione dei voucher minano profondamente le tutele e le garanzie, normative e salariali che faticosamente sono state conquistate dalle lavoratrici e dai lavoratori agricoli in Italia e in questo territorio».

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