Lo stupro sul treno, il disinteresse dei “giornaloni”, il disordine del Paese

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di Ivanoe Pellerin

Cari amici vicini e lontani, oggi (6 dicembre 2021) leggendo i giornali ho provato incredulità, sorpresa e un grande malumore. I giornaloni del P.U.C. (Pensiero Unico Corretto) che hanno da tempo iniziato una grande campagna contro gli atteggiamenti omofobi, razzisti, sessisti, contro tutta la categoria dei comunicatori e dei “maître à penser” che non prendono le distanze, con grande evidenza o con forte impegno, da qualsiasi atteggiamento antifemminile, non hanno riportato questa notizia.

Tra Varese e Milano, quindi in questa nostra zona, su un treno che faceva la tratta tra due luoghi a noi ben noti, una ragazza di ventun anni, rimasta sola in un vagone alle dieci di sera, non alle quattro del mattino, una studentessa universitaria è stata violentata da due bestie, un marocchino ed un italiano che portava una stampella. Per essere chiari, ritengo che il triste avvenimento di una ragazza, sola, indifesa, che tranquillamente ritorna a casa sua, che viene assalita in un modo bestiale da due animali susciti non solo sdegno e riprovazione ma inevitabilmente anche un rigurgito di rabbia e di violenza.

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Ivanoe Pellerin

Le cronache (per esempio quelle del Giorno, ma anche di Mapensa24) raccontano che questi due balordi sono scesi poi tranquillamente dal treno (mi pare) a Venegono Inferiore, hanno incontrato un’altra ragazza che hanno tentato di violare. Questa fanciulla più lesta o più fortunata è riuscita a sfuggire ai due, a scappare veloce come non mai ed è riuscita a seminare gli assalitori. Questi, tranquilli e contenti, si sono poi recati ad una festa ma, poiché appunto uno di loro portava le stampelle, è risultato facilmente rintracciabile. Chiamata le forze dell’ordine, già allertate dalle denunce delle due ragazze, gli uomini in divisa non hanno fatto troppa fatica ad individuare i due malviventi e ad arrestarli per violenza sessuale e furto, poiché avevano anche derubato la prima vittima. Un eccellente lavoro investigativo, scrive Simona Carnaghi su Malpensa24.

Nel giorno in cui avviene una cosa di questo tipo mi sarei aspettato che qualche giornale, di quelli più sopra indicati, avesse speso qualche riga in evidenza su una storia di questo genere. Siamo nel momento in cui viene disposto il super green pass, quello avanzato, quello che permette una banale vita di relazione, che permette di andare al ristorante, in palestra ed anche sui treni e che i controllori dei treni dovrebbero controllare, e non so bene in quale misura e in quale modo, poiché dovrebbero chiamare la sicurezza per eventuali multe o simili, proprio sui treni nei quali avvengono nefandezze di questo genere che nessuno controlla.

Come si può pensare che in questo momento, in un paese reale in cui una ragazza alle dieci di sera sul treno di una tratta normalmente tranquilla e sicura tra Varese e Milano può essere assalita da due bestie, ebbene in questo paese “normale” come possiamo pretendere che un poliziotto debba fare una multa a chi salga sul treno eventualmente senza il famoso green pass? Ma vi sembra possibile?

Riprendo il pensiero iniziale. Ho sfogliato i giornaloni. Sulla prima pagina della Stampa, per esempio, dove è sempre riportato in grande evidenza tutte le fatiche del #Me Too che oggi riguarda lo sport mondiale, ed anche un articolo di Carolina Crescentini dal titolo: “Io, Carolina, adesso vi dico non voglio più avere paura”, ebbene voi pensate che lo stupro del quale vi ho detto sia in qualche modo riportato? Assolutamente no, neanche una riga. Lo trovate ma a pagina 18. Qualcuno potrebbe insinuare che alla fine il giornale dell’intellighenzia della grande Torino è un po’ lontano dalle cronache della provincia di Varese. Va bene. Prendiamo La Repubblica e allora trovate la violenza sessuale a pagina 27.

I grandi “intellettuali” del P.U.C. ci hanno malmenato le povere meningi sulla questione della giornalista alla quale un deficiente ha toccato la parte dove non batte il sole durante una trasmissione televisiva e su quella del giornalista che, non avendo preso le adeguate distanze da questo gesto balordo, viene sospeso dall’Ordine dei Giornalisti, ma di fronte ad uno stupro compiuto su un treno banale, durante una tratta banale, in un’ora banale, non hanno speso neanche una riga. La giornalista che denuncia il gesto ritenuto osceno è una grande notizia, la violenza subita dalla giovane no.

Cari amici vicini e lontani, il Sole Ventiquattr’Ore ci spiega che cosa sarà il certificato di parità, cioè quel documento che le aziende italiane dovranno produrre per dimostrare che vi è parità di genere nelle loro imprese. Sono del tutto evidenti le molte difficoltà che questo dispositivo produrrà. Ma non vi sembra che fra tutte queste notizie vi sia una certa disomogeneità, un disordine interno, un garbuglio di intenzioni e di opere? Ma in quale disordinata nazione stiamo vivendo?

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