LONATE POZZOLO – «Le parole pronunciate nel videomessaggio oggetto dell’interrogazione non devono essere intese come un’accusa nei confronti delle associazioni, bensì rappresentano l’amara constatazione del fatto che una poca collaborazione tra il Comune e le associazioni stesse del territorio ha come risultato soltanto quello di danneggiare la cittadinanza». Con queste parole il sindaco di Lonate Pozzolo Elena Carraro risponde all’interrogazione presentata dalla minoranza di “Uniti e liberi” in merito al «Discorso del Duce», così come il loro consigliere Melissa Derisi aveva definito il video del primo cittadino con cui accusava alcune associazione di «metterci in difficoltà, a volte anche screditando a livello personale sindaco, assessori e l’amministrazione intera».
La risposta
E’ proprio la lista civica di opposizione a rendere nota la risposta di Carraro, poche righe per ribadire il ruolo fondamentale delle associazioni per «un maggiore soddisfacimento dei bisogni della collettività» e per mantenere altissimo il livello dello scontro verbale della politica lonatese («Mi sorprende comunque che sia stata presentata questa interrogazione, che ha fatto perdere del tempo ai dipendenti comunali e agli amministratori»), ma non per fare nomi e cognomi come il centrosinistra guidato dall’ex sindaco Nadia Rosa chiedeva. Scrive Carraro: «In questa prospettiva citare o elencare i nomi delle persone o delle associazioni comporterebbe soltanto un inasprimento della situazione a discapito della comunità intera».
Non fa nomi
Non soddisfa gli avversari la riposta del sindaco leghista che «dopo essersi scagliata con accuse gravi contro persone e associazioni che si impegnano per la comunità, ora scrive solo quattro righe in una risposta senza senso, in palese contrasto con quanto da lei sostenuto». Fa sapere “Uniti e liberi” in una nota: «È evidente la mancanza di coraggio e l’incapacità di sostenere la propria posizione, tipica di chi lancia il sasso e poi nasconde la mano. Da questo scritto traspare una sindaca senza spina dorsale, impaurita da quanto da lei stessa affermato. Ora prova a fare marcia indietro, ma riesce solo a evidenziare la sua pochezza». La questione comunque non finisce qui, perché per regolamento sarà iscritta nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale.