Palaginnastica Busto, lavori da giugno ’24. Dubbi PD sul sintetico della Pro Patria

BUSTO ARSIZIO – «A giugno iniziano i lavori del palaginnastica. Buttiamo via i soldi adesso per investire sulla “cantina” attuale?». Ha risposto così, il sindaco Emanuele Antonelli, ai dubbi del segretario del PD Paolo Pedotti che ha ricordato il problema della Pro Patria Ginnastica «in attesa di spazi mentre si realizza il nuovo palazzetto», mettendo in discussione le «priorità» dell’amministrazione nella scelta degli interventi su cui investire.

I dubbi del PD

La discussione si è verificata in consiglio comunale, in occasione del punto sulla variazione di bilancio, che ha recepito i finanziamenti ottenuti dall’amministrazione, tra gli altri, anche per il nuovo campo in sintetico della Pro Patria (300mila euro da Regione Lombardia, che vanno ad aggiungersi ai 300mila euro di mutuo messi dal Comune). «È vero che i mutui potrebbero essere vantaggiosi, ma c’è un indice di priorità da stabilire rispetto ad altri interventi sullo sport ugualmente importanti» l’obiezione del consigliere Dem Pedotti, invocando «spazi temporanei» per la Pro Patria Ginnastica in attesa del nuovo palazzetto a Beata Giuliana, mentre l’altra esponente del PD Cinzia Berutti ha sollevato il tema del divieto imposto dall’Europa sull’utilizzo dei campi da calcio in sintetico a partire dal 2030.

Le risposte della giunta

«Se nel 2030 non si potrà più utilizzare il sintetico, andrò io a giocare perché non si possono buttare via i soldi» lo sfogo del sindaco Antonelli rispetto alle novità normative. «Permettetemi di lamentarmi per questi continui cambi. Allo stadio abbiamo già realizzato un’illuminazione da serie A e le nuove sedie, tutto a spese della città». E a Pedotti ha risposto così: «A giugno iniziano i lavori del palaginnastica, buttiamo via i soldi adesso per investire sulla cantina attuale? Lei mi sta dicendo che non vuole il campo della Pro Patria». L’assessore allo sport Maurizio Artusa invece ha usato sarcasmo: «Se avessimo la bacchetta magica, avremmo fatto un piccolo palaginnastica per far allenare la Pro Patria». Rivendicando, da parte dell’amministrazione, di aver «investito più o meno un sacco di soldi negli impianti sportivi. Ma governare la sesta città della Lombardia, con le esigenze che ha lo sport, su strutture nate negli anni ’60-’70-’80, è un po’ complicato».

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