Tentato omicidio a Lonate: il pm chiede 7 anni per lo spacciatore di Cuggiono Bergamini

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LONATE POZZOLO – Tentato omicidio e spaccio: chiesti 7 anni, 10 mesi e 5 giorni di condanna per Andrea Bergamini, agricoltore cuggionese di 43 anni, comparso oggi, martedì 6 giugno, davanti al Gup del Tribunale di Busto Arsizio Stefano Colombo.

L’uomo sbagliato

Bergamini ha scelto il rito abbreviato. Con lui nel gennaio di quest’anno furono arrestati a vario titolo la moglie Diana Suman, il sodale Ivan Grecchi (gli inquirenti lo considerano il vertice del gruppo), Ilir Luzaj (detto Elia), albanese di 51 anni titolare del bar Infinity di Cuggiono e i cavallini dello spaccio Abdellah Elharti e Maria Rosaria Tolu. A far scattare l’indagine furono i colpi d’arma da fuoco sparati contro Camal Chakiri, marocchino di 27 anni, il 20 agosto 2020 a Lonate Pozzolo. Alla base dell’agguato ci sarebbe stato un debito di droga da 20mila euro. Un tentato omicidio che ha però sbagliato obiettivo.

Nessun tentato omicidio

Bergamini ha collaborato nel processo di dibattimento che vede imputati Crecchi e Luzaj ammettendo di non essere stato lui a sparare. Assistito dall’avvocato Roberto Grittini ha ammesso lo spaccio ma per il tentato omicidio si è decisamente chiamato fuori. Quel giorno erano almeno in quattro e Bergamini era motivato ad andare a recuperare un debito di droga da 30 mila euro. Il pusher che uscì dal bosco non era quello giusto. Lui lo disse, ma qualcuno sparò colpendo lo spacciatore al polso. La vittima stessa prima indicò Luazaj quale autore del colpo, poi disse di non esserne certo. Bergamini ha sempre ribadito di non aver mai visto l’accaduto. In aula ha raccontato che Luzaaj, una volta salito in macchina, gli disse di aver sparato con una pistola penna. Il 20 giugno si torna in aula per la sentenza.

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