“Mai Paura” di emozionarsi: Vanni Oddera incanta Volandia

volandia vanni oddera

SOMMA LOMBARDO – «Ciò che a noi interessa è garantire il ‘bendessere’ a questi ragazzi». E a giudicare dagli occhi sorridenti di oltre 200 ragazzini l’obbiettivo è stato decisamente raggiunto. Tutto in un giorno, tutto dedicato ai pazienti oncologici e alle persone con disabilità, che oggi, sabato 21 settembre, hanno assaporato il brivido della moto e delle acrobazie freestyle con un campione mondiale, Vanni Oddera. Grazie all’impegno e alla rete che il progetto “Mai Paura” ideato da Emanuela Bossi e dal suo prezioso team è riuscito mettere in piedi per stare realmente accanto ai pazienti e alle loro famiglie. Un progetto sostenuto e avviato dall’ex assessore ai Servizi Sociali di Busto Miriam Arabini e oggi portato avanti con tenacia dal suo successore Osvaldo Attolini.

Una rete che diventa sempre più ampia

«Oggi siamo andati oltre ogni nostra aspettativa – spiega Bossi, mentre il suono delle risate dei ragazzi la circonda ancora – Tante persone presenti, ma soprattutto tantissimi ragazzi». Così tanti da convincere tutti a ripetere la moto-terapia anche nel pomeriggio. «Ciò che vogliamo è emozionare – spiega Bossi – Letteralmente dare emozioni a questi pazienti che così tanto ci insegnano sulla dignità, sulla voglia di combattere. Ho parlato di bendessere, e non di benessere, perché lo scopo è quello di permettere a tutti loro di vivere il meglio possibile. Dove non possiamo togliere il male, cerchiamo di aggiungere il bene. E la giornata di oggi è stata emozione allo stato pure per tutti.  Emozione e libertà, due concetti che a noi di “Mai Paura” piacciono moltissimo».

Bossi aggiunge una parola preziosa: «Grazie, grazie a tutti coloro che lo hanno reso possibile. Grazie a chi si è messo a disposizione, alla polizia di Stato che alle 10.30 di oggi ha fatto atterrare qui l’elicottero del Corpo, grazie a Vanni Oddera, grazie agli oltre 100 harleysti che chiuderanno l’evento sempre insieme ai ragazzi. Grazie a tutti coloro che sempre di più entrano a fare parte di questa rete e, aggiungo, entrano a farne parte gratuitamente. Cos’altro deve aggiungere? Io credo che per raccontare davvero la giornata di oggi non serva altro che una fotografia dei volti di questi ragazzi».

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