MALPENSA – La Regione usi subito i tamponi rapidi ricevuti dal governo per testare negli aeroporti chi rientra dai Paesi a rischio. A chiederlo, con un lettera inviata all’assessore al Welfare Giulio Gallera, sono i consiglieri regionali del Pd, Samuele Astuti e Pietro Bussolati, che spiegano: «Il governo ha destinato alla Lombardia 5 mila tamponi rapidi, strumenti fondamentali per testare in pochi minuti la positività al Covid».
Potenziare controlli per non rischiare
«La Regione – spiegano i consiglieri – ha annunciato che sta decidendo che uso farne ma non pare voler seguire l’esempio di altre regioni, quali Lazio e Veneto, che hanno attrezzato spazi negli aeroporti per testare chi rientra dai Paesi a rischio, principale causa dell’impennata dei positivi degli ultimi dieci giorni. Moltissimi cittadini infatti hanno segnalato che al rientro dall’estero hanno dovuto procurarsi da soli i tamponi, hanno dovuto aspettare l’esito per giorni o, peggio, non sono entrati in nessun percorso di controllo e quindi hanno riniziato la loro consueta vita sociale senza sapere se erano o no positivi con il conseguente rischio del diffondersi dell’epidemia». E concludono con una richiesta. «Chiediamo di mettere da parte inutili polemiche con il governo, prendere esempio dalle altre regioni e utilizzare da subito i tamponi rapidi già disponibili negli aeroporti lombardi e acquistarne altri per potenziare i controlli ed evitare il rischio di una nuova emergenza sanitaria».
ATS Insubria continua a occuparsi dell’organizzazione e gestione dei tamponi, effettuati a Malpensa, che sono veicolati, nello stesso giorno in cui vengono somministrati, ai laboratori, che li processano lavorando da giorni, a ritmo serrato – 24 ore su 24 -. In relazione all’attività di emergenza, di stretta competenza di ATS Insubria, ovvero la somministrazione dei tampone e l’organizzazione della logistica, oltre alle attività correlate, non sono state registrate criticità.
Tamponi e ritardi
L’elevato numero di tamponi eseguiti in Lombardia, sui passeggeri in rientro da Spagna, Grecia, Croazia e Malta, come preventivato, lo scorso fine settimana, ha determinato dei ritardi nei tempi di refertazione degli esami da parte dei laboratori. Si ritiene, a tal proposito, opportuno rendere noto anche che alcune strumentazioni analitiche, proprio a causa dell’eccessivo carico di questi giorni, si sono bloccate e hanno avuto necessità di un intervento tecnico.
Ats sottolinea che “si tratta di una situazione del tutto eccezionale: sono stati effettuati, infatti, oltre 20.000 tamponi – dal 19 agosto – e a questi si aggiungono quelli effettuati presso i presidi territoriali dai viaggiatori provenienti da Spagna, Grecia, Malta e Croazia rientrati con altri mezzi”.
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