MALPENSA – «Sono stati cancellati storici elementi del paesaggio. Ci eravamo fortemente opposti, ma inascoltati. Uno scempio da non ripetere». Prende posizione Legambiente Lombardia sul taglio del filare secolare di alberi a lato del Sempione a Casorate effettuato nei giorni scorsi per fare posto al futuro collegamento ferroviario Malpensa-Gallarate.
Storia naturale
«I tratti alberati sopravvissuti nell’area sono ormai pochissimi», sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. «Lo sviluppo disordinato dell’abitato dall’Alto milanese fino alla Svizzera, unito all’incontrastato consumo di suolo in favore delle strade, hanno cancellato elementi un tempo parte fondamentale del paesaggio, perché segnavano la divisione tra città e campagna».
Ora anche la ferrovia, da sempre considerata un mezzo sostenibile, secondo gli ambientalisti diventa «un’opera devastante per il territorio».
Ora il Masterplan
Meggetto ricorda che al tratto Gallarate-Malpensa la sua associazione si è opposta fortemente, con un ricorso al Tar e appelli inascoltati alla Sovrintendenza ai Beni Culturali. Una battaglia persa, visto che lo scorso dicembre il cantiere è ufficialmente partito. Ora Legambiente è concentrata per fermare l’ampliamento della Cargo city. «La ferrovia è uno scempio che non si può ormai fermare, ma è ancora possibile salvare la brughiera del Gaggio dall’espansione di Malpensa, un’area altrettanto unica e irrinunciabile».