Presidio degli ambientalisti contro l’avvio della ferrovia Gallarate-Malpensa 

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MALPENSA – Giovedì 1 dicembre alla stazione del Terminal 2 si terrà la cerimonia ufficiale di avvio del cantiere del collegamento ferroviario Gallarate-Malpensa. Davanti all’aerostazione, dalle 9.30 alle 12.30, si daranno appuntamento per un flash mob di protesta. 

Il presidio

Il presidio è organizzato da Onlit, Legambiente, Wwf, Lipu, Coordinamento Salviamo il Ticino, Unicomal, Circolo Laudato Sì Busto-Gallarate, Salviamo la brughiera, Ciso, Viva via Gaggio, AmbientiAmo e Amici della Terra. «In occasione dell’avvio ufficiale dei lavori per la realizzazione del controverso e criticato raccordo ferroviario Malpensa Terminal 2-Linea ferroviaria Gallarate-Domodossola, ribadiamo ancora una volta il nostro no all’abuso del territorio perpetrato attraverso la sommatoria di opere, più o meno verificate ed utili, in assenza di un Piano d’area e di una Valutazione ambientale strategica di area vasta, che valuti gli impatti diretti ed indiretti dello sviluppo aeroportuale in modo unitario. Dal sedime aeroportuale fino ai Comuni del Castanese e del Cor2, fino alle aree piemontesi impattate dalle rotte e dalle infrastrutture».

Contro il consumo di suolo 

Gli ambientalisti sottolineano che i Comuni dell’area Malpensa, che pure coincidono con il territorio del Parco del Ticino, «sono ormai assediati da un’ampia e crescente lista di progetti ed opere che erodono le residue aree naturali o coltive e sovraccaricano l’ambiente con effetti di traffico indotto ed occupazione del suolo». E concludono: «I nostri centri urbanizzati, i cittadini, le attività del territorio subiscono gli effetti della somma di questi impatti, e come sempre l’insieme è ben più della semplice somma. Per questo, premettendo che Malpensa dovrà comunque essere tenuta ad adempiere a tutte le prescrizioni e compensazioni via via nel tempo stabilite ma in larghissima parte inattuate, dovrà fare necessariamente un ripensamento riguardo ai livelli di rumorosità ed emissioni, al loro monitoraggio e al rispetto dello stop dei voli notturni, come avviene in gran parte degli aeroporti europei.  E’ necessario che si proceda rapidamente ad attivare un Piano d’area vasta e la relativa Vas come unico possibile strumento di verifica di sostenibilità per un equilibrio tra territorio, attività aeroportuale e infrastrutture connesse». 

Inutile e costosa

Dal primo dicembre, rimarca Dario Balotta (Onlit),  «inizieranno i lavori dell’inutile e costoso collegamento tra il Terminal2 e Gallarate lungo 5,6 km, dal costo esorbitante di 211 milioni di euro (37,6 milioni al km, tre volte il costo medio di un km di alta velocità in Europa). Oltre ai costi la ferrovia provoca un enorme danno ambientale visto che cancellerebbe 6 ettari di bosco del parco del Ticino Il collegamento a Nord, dalla Svizzera verso Malpensa, in realtà già esiste attraverso il raccordo a Busto Arsizio lungo il quale viaggia il TiLo. L’attuale collegamento dal Terminal 1 con le stazioni Centrale e Cadorna di Milano attraverso 146 treni al giorno (uno ogni 15 minuti)  è sottoutilizzato, solo il 15% dei passeggeri di Malpensa prende il treno, mentre in altre realtà europee si arriva anche al 50%. Secondo gli esperti sarebbe invece prioritario il quadruplicamento della linea Gallarate-Milano, oggi satura di treni sempre in ritardo e strategica per il trasporto merci».

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