Marnate, Gualandris (Lega): «Luppi e Gallazzi fedeli alla Galli e al “cadreghino”»

Il commissario provinciale della Lega Stefano Gualandris

MARNATE – «I leghisti che non hanno seguito le indicazioni di partito sono rimasti con il sindaco solo per il “cadreghino”». Lo dice Stefano Gualandris, commissario provinciale del Carroccio e lo lascia intendere Renato Grazioli, responsabile delle sezioni leghiste di Gorla Maggiore, Gorla Minore e Marnate. Con il referente locale di Forza Italia, Marco Scazzosi, che rincara la dose: «Aumentare le tasse una decisione scellerata. Cari marnatesi preparatevi a mettere mano al portafoglio».

Centrodestra d’accordo, ma diviso

La scossa di terremoto che ha di fatto spezzato in due la Lega marnatese e ridotto all’osso il vantaggio di maggioranza di Qui per esserci continua a far parlare la politica locale. Sulla questione, che da tempo covava sotto la cenere e che è diventata palese nel consiglio di sabato 19 marzo, intervengono i vertici del carroccio (provinciale e locale) e gli azzurri marnatesi. Già perché se il primo effetto della crisi di maggioranza è stato quello di “scremare” la Lega (ma anche di far passare il Carroccio dal governo all’opposizione), il secondo è stato riavvicinare il centrodestra diviso. Anche se al momento in consiglio i gruppi rimarranno ben distinti e i fuoriusciti da Qui per esserci daranno vita al gruppo Lega Salvini Lombardia. Distinto da Per Marnate, lista civica di ispirazione forzista.

Gualandris: «Tutta colpa del sindaco»

«Assurdo aumentare le tasse quando si ha un bilancio con un avanzo. L’abbiamo detto al sindaco. Non solo, abbiamo anche chiesto il rinvio del consiglio di una decina di giorni per trovare una soluzione. Ma Elisabetta Galli ha voluto tirare dritto per la sua strada. Che non è quella della Lega: lei ha deciso di aumentare le imposte, noi di restare coerenti con il programma elettorale per il quale ci hanno votato i marnatesi». Questo il commento del commissario provinciale Stefano Gualandris.

«Il sindaco Galli – spiega Gualandris – non ha voluto accettare la nostra apertura. Personalmente avevo chiesto di spostare il consiglio. I tempi per l’approvazione del bilancio c’erano tutti. Purtroppo ha rigettato le nostre proposte ritenendo inutile e dannoso l’apporto di un movimento politico come la Lega. Insomma, ci ha costretto ad uscire dalla maggioranza».

Fine di una storia

Non tutta la Lega però è uscita. E sui due consiglieri che hanno deciso di restare con il sindaco Gualandris assesta la stoccata: «Forse perché sono più legati al loro incarico che al bene dei marnatesi. Hanno scelto di aumentare le tasse ai cittadini». Parole che sanciscono anche la fine in Lega di Luigi Luppi. L’assessore, storico esponente leghista, infatti, è già stata “bannato” in tutte le chat del Carroccio e l’iter di richiesta di espulsione – lo dice Gualandris – è già stato avviato. «Attendiamo solo l’ok, scontato, dal segretario Cecchetti».

Passato e presente

Renato Grazioli, nella Lega marnatese (anche se in questo momento non è semplice capire di quale Lega: se la vecchia guardia in attesa di espulsione o la nouvelle vague) è considerato il regista della linea politica. Di certo c’è che il vicesindaco di Gorla Maggiore è il referente del Carroccio a Marnate. E sulla vicenda si limita a un commento secco: «Guzzetti e Cisari sono stati coerenti con il programma elettorale. Non solo hanno dimostrato che l’aumento delle tasse non è giustificato. In cambio non hanno mai ricevuto spiegazioni da parte del sindaco e dell’assessore al Bilancio. A quel punto la scelta dei nostri consiglieri era quasi obbligati. Due hanno agito secondo coscienza e coerenza».

La botta dei forzisti

Marco Scazzosi, responsabile di Forza Italia attacca: «Aumentare le tasse in questo momento e dopo aver promesso che non l’avrebbero fatto, è una scelta scellerata. Il nostro consigliere Roberto Pozzoli ha provato in tutti i modi, con gli emendamenti, ad aggiustare la rotta, ma non hanno voluto sentire regioni».

Sulla crisi “politica” interna a Qui per esserci invece preferisce non entrare nel merito e si limita a ricordare: «Dicono che nella loro lista non c’è mai stata la Lega? Allora dicano dove hanno preso i voti. Rinnegare la presenza di un partito nella propria squadra, dopo aver beneficiato dell’appoggio elettorale, francamente fa sorridere».