Marnate, uccise la madre malata e tentò il suicidio: condannato a 9 anni e 4 mesi

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MARNATE – E’ stato condannato a 9 anni e 4 mesi Angelo Paganini (difeso dall’avvocato Paola Monno), reo confesso di aver assassinato la madre Maria Facchinetti, 88 anni, prima di tentare il suicidio per impiccagione. I fatti risalgono a un anno fa, era il 23 settembre 2022; l’assassinio consumato nell’abitazione di via Marconi a Marnate, dove i due vivevano. La sentenza pronunciata oggi, venerdì 22 settembre, dalla Corte d’Assise del Tribunale d Busto Arsizio da Rossella Ferrazzi (Daniela Frattini a latere). Riconosciuta l’incapacità parziale dell’imputato e le attenuanti generiche prevalenti alle aggravanti.

L’accusa

Il pubblico ministero Ciro Caramore aveva chiesto una condanna a sei anni e sei mesi ricostruendo, in sede di requisitoria, una parziale incapacità da parte dell’imputato (affetto da depressione maggiore), costretto a fronteggiare una situazione pesantissima dovendo accudire 24 ore su 24 la madre affetta da malattia degenerativa e allettata ormai da due anni. Le condizioni dell’anziana erano tali che a Paganini è bastato un abbraccio per ucciderla. 

La decisione del figlio di togliersi la vita e portare la madre con sé, secondo l’accusa era dovuta al fatto di non voler lasciare sola l’anziana malata e di non voler gravare sui famigliari che avrebbero dovuto accudirla in sua vece. Il pubblico ministero, credendo al sentimento del reo, aveva chiesto che le attenuanti siano prevalenti alle aggravanti. 

La difesa

La difesa aveva chiesto l’assoluzione per vizio di mente. L’avvocato Monno aveva apertamente parlato di eutanasia in sede di discussione. Paganini viveva un delirio entro il quale la sola soluzione era uccidere. «Non era in grado di affrontare un problema e risolverlo. Non era mentalmente in grado di chiedere aiuto», aveva spiegato.

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