VARESE – «Mi ha molto colpito lo slogan di Giorgia Meloni: “Pronti”. A governare s’intende. Mi piace un po’ di meno, invece, quello di Salvini: “Credo”». Parola di Roberto Maroni. Una stroncatura in piena regola per il leit motiv che il Capitano della Lega ha scelto per la campagna elettorale, che arriva dalle colonne del quotidiano “Il Foglio”, con cui l’ex ministro e governatore collabora da tempo tenendo la rubrica saltuaria “Barbari foglianti”.
C’eravamo (neanche) tanto amati
Che tra Bobo e il suo successore alla guida della Lega non ci fosse più particolare feeling è noto da tempo. Ora la bocciatura, da parte di Maroni, dello slogan elettorale di Matteo Salvini, “Credo”, motivata con sottile nonchalance: «Ma forse sarà che io non sono particolarmente religioso». Ennesima occasione in cui l’ex ministro varesino marca la sua distanza da Salvini, mostrando nel contempo grande apprezzamento per la leader di Fratelli d’Italia, con cui peraltro aveva condiviso l’esperienza del governo Berlusconi tra il 2008 e il 2011.
Il “lodo Maroni”
In un recente scritto, sempre su “Il Foglio”, Maroni aveva già strizzato l’occhio a Giorgia Meloni, con un endorsement fin troppo chiaro per “Meloni for premier”, così era intitolato l’articolo: «Io sono davvero convinto che Giorgia Meloni sia la persona giusta: faccio il tifo per lei». In quell’occasione il “lodo Maroni” per il centrodestra prevedeva il ritorno di Matteo Salvini al Viminale. Ma a condizione che si dimentichi del Papeete e si ricordi che la ministra Luciana Lamorgese mi ha fatto presidente della Consulta anticaporalato in agricoltura, il cui mandato durerà per tutto il 2023».