Messa a lume di candela per la Terra alla Madonna in Campagna di Sacconago

BUSTO ARSIZIO – Prima la pulizia dell’area attorno alla chiesetta della Madonna in Campagna dai rifiuti abbandonati, poi una messa a lume di candela per la pace della terra. Così venerdì sera, 22 aprile, i Circoli “LaudatoSì” San Francesco e Busto Arsizio-Gallarate hanno onorato la giornata mondiale della terra con un’iniziativa dall’alto valore simbolico ma anche concreto. A dire messa, di fronte al santuario della campagna di Sacconago ormai votata alla zona industriale, c’erano monsignor Luca Raimondi, vescovo ausiliario di Milano, e padre Aleandro Castrese del Pime, accompagnati dal coro Meraki. Una sessantina le persone presenti alla celebrazione, iniziata al tramonto e terminata con le candele accese per fare luce.

Don Luca e il “metro quadro” di ciascuno

Don Luca Raimondi, molto legato a Busto Arsizio dai tempi del suo incarico di coadiutore della parrocchia di San Michele, nella sua omelia ha elogiato l’impegno, «che ha il sapore dell’eternità», dei volontari dei circoli “LaudatoSì”. Prendendo spunto dal Vangelo della Veglia Pasquale, il vescovo ha rimarcato «un invito che fa sempre bene, “non abbiate paura”. È la frase che Gesù ripete di più, non è un caso. Tutte le paure che abbiamo sono figlie di un’unica grande paura, quella della morte, e per noi Cristiani l’antidoto alla paura è Gesù. Non l’ottimismo dell’hashtag andràtuttobene, che poi non è andato bene niente». E ha esortato, «di fronte alle notizie disfattistiche e ansiose» sullo stato di salute del pianeta, a mettere in pratica quella che l’arcivescovo Mario Delpini chiama “la teoria del metro quadro”. «Se chiediamo a uno di coltivare il deserto penserà che è impossibile, ma se gli chiediamo di coltivare un metro quadro, ci proverà – spiega don Luca – perché è alla nostra portata, ce la possiamo fare. Poi manifesteremo per chiedere ai politici di fare di più, ma noi siamo qui stasera per tenere il nostro metro quadro come piace a Dio. Come dice la “Laudato Sì”, la Terra ci precede, è un dono, non è dovuta. Questa Terra ci è data, prendiamoci cura del nostro metro quadro e non deleghiamo a nessuno quello che vogliamo e possiamo essere».

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