Milano, si allarga l’inchiesta sulle psicologhe di Alessia Pifferi

disabili truffa sequestri

MILANO – Altre due professioniste sono finite nel mirino della Procura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta parallela a quella per la morte della piccola Diana, la bimba di 18 mesi deceduta di stenti dopo essere stata lasciata sola a casa dalla madre, la 39 enne Alessia Pifferi, oggi a processo proprio per l’omicidio della piccola. Nel fascicolo di indagine che vede iscritte le due psicologhe di San Vittore che sottoposero a Pifferi un test per accertare la sua capacità di stare in giudizio, unitamente all’avvocata della donna, ora spuntano altri due nomi.

A renderlo noto oggi in aula a Milano, nella ripresa del processo alla 39 enne che ora, dopo essere stata dichiarata capace di intendere e volere e quindi di prendere parte al giudizio, rischia l’ergastolo, è stato il pm Franscesco De Tommasi. E’ stato lui, fin dal principio, a sollevare dubbi sulla legittimità dei test sottoposti ad Alessia Pifferi, fino ad arrivare alle indagini.

Le due nuove indagate

Sotto inchiesta, a quanto emerso, ci sono una professionista esterna al carcere, che avrebbe revisionato la relazione sui test effettuati dall’imputata e un’altra psicologa interna alla struttura, la quale non avrebbe però firmato il documento. Una delle due indagate fin dal primo momento infine, secondo le accuse, avrebbe invece firmato pur non essendo presente ai test.

Lo sciopero degli avvocati per protesta

Gli avvocati della Camera penale di Milano hanno indetto uno sciopero per protestare contro l’inchiesta parallela avviata dal pm De Tommasi che coinvolge una loro collega, accusata di falso e favoreggiamento.

milano indagini psicologhe pifferi – MALPENSA24