Bimba morta, Alessia Pifferi capace di intendere e di volere? A febbraio la perizia

Nella foto Alessia Pifferi

MILANO – Le condizioni psichiche di Alessia Pifferi, la donna di 37 anni in carcere per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, lasciata sola in casa per una settimana in un appartamento di Milano la scorsa estate, verranno cristallizzate da una perizia disposta dalla Corte di Assise di Milano. Il termine per il deposito delle risultanze è previsto per il 26 febbraio 2024, mentre la discussione in aula è stata fissata al successivo 4 marzo.

Il perito e il parere dell’accusa

È Elvezio Pirfo lo psichiatra incaricato di esplorare la personalità di Pifferi, già definita in un certo qual modo deviata dai medici che la hanno visitata in carcere, ed accertare se sia o meno affetta da un disturbo mentale e se fosse o meno capace di intendere e volere al momento del fatto.

Lo scontro

Proprio sull’operato degli psicologi con cui la 37 enne è entrata in contatto da quando è detenuta, il pubblico ministero Francesco De Tommasi ha chiesto espressamente in aula che le relazioni delle dottoresse non vengano prese in esame per la relazione della perizia. Questo perché avrebbero “fornito all’imputata una tesi alternativa difensiva.

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