Missione in Serbia per l’università dell’Insubria: accordo con tre atenei

VARESE – L’Università dell’Insubria in Serbia con Regione Lombardia firma accordi con i tre atenei più importanti del Paese, le università di Belgrado, Novi Sad e Niš. L’obiettivo è incrementare il crescente flusso di studenti internazionali.

La missione

Si è conclusa con successo il 5 dicembre la nuova missione internazionale dell’Università dell’Insubria a fianco di Regione Lombardia nella Repubblica di Serbia. Il delegato del rettore all’Internazionalizzazione, professor Giorgio Maria Zamperetti, si è recato a Belgrado con il governatore Attilio Fontana e il sottosegretario alle relazioni internazionali Raffaele Cattaneo, per prendere parte all’Innovation Forum, organizzato dall’Ambasciata d’Italia al fine di promuovere e rafforzare le relazioni tra gli ecosistemi dell’innovazione italiano e serbo.Il fulcro della missione si è avuto con la cerimonia di sottoscrizione da parte del professor Zamperetti dei protocolli di intesa con i rettori delle tre più importanti Università del Paese, e ciò alla presenza delle cariche istituzionali di Regione Lombardia, dell’ambasciatore d’Italia a Belgrado Luca Gori e della Ministra serba della Scienza, dello Sviluppo Tecnologico e dell’Innovazione Jelena Begović.

Gli accordi

Il primo di tali accordi è stato sottoscritto con l’Università di Belgrado, il più antico e importante ateneo della Serbia: fondato nel 1808, è al 384esimo posto tra le migliori università del mondo secondo l’indice Cwur ed è riconosciuto come la seconda migliore università dell’Europa orientale. Ha circa 90.000 studenti e 4.200 docenti e ricercatori in 31 facoltà, 11 centri di ricerca e 7 poli universitari. Il secondo, con l’Università di Novi Sad, situata a circa un’ora a nord della capitale, la seconda maggiore università della Serbia; fondata nel 1960, ha circa 50.000 studenti, 3.800 docenti e ricercatori, 14 facoltà in quattro diversi campus che offrono 320 programmi di studio di primo, secondo e terzo ciclo. Come ranking si colloca entro le prime 1.000 università al mondo secondo l’indice Arwu. L’ultimo protocollo è stato firmato con l’Università di Niš, situata a circa due ore a sud di Belgrado; fu fondata nel 1965, ha circa 20.000 studenti e 1500 docenti e ricercatori in 14 facoltà, la maggior parte delle quali offre alcuni corsi in lingua inglese per gli exchange students.

Gli obiettivi

«La Serbia – sottolinea il prof. Zamperetti – è un Paese di grande interesse, vicino all’Italia non solo geograficamente ma anche culturalmente e, dal punto di vista accademico è già integrata all’Europa, poiché aderisce al programma Erasmus che consente il libero scambio di docenti e studenti da e verso gli atenei europei. Questi nuovi accordi permetteranno di incrementare il crescente flusso di studenti internazionali verso il nostro Ateneo: una strategia che risponde non solo all’obiettivo di innalzare la qualità delle nostre classi con competenze provenienti da tutto il mondo, ma che in prospettiva è destinata anche a fare fronte al calo demografico che investirà i corsi della nostra come di tutte le università italiane. Ringrazio Regione Lombardia, il presidente Fontana e il sottosegretario Cattaneo che ci sostengono in questo fondamentale processo».

«Sono lieto di questo nuovo successo dell’Università dell’Insubria –, ha concluso il presidente Attilio Fontana – con un grande lavoro svolto in questi ultimi anni, l’ateneo insubre si sta internazionalizzando sempre di più e sempre meglio, ed è sicuramente uno dei fiori all’occhiello del sistema universitario lombardo». Nel’ambito della missione il prof. Zamperetti con il resto della delegazione ha avuto modo di essere ricevuto dalle più alte cariche istituzionali del Serbia, e tra esse la Prima Ministra Ana Brnabić e il presidente dell’Assemblea parlamentare Vladimir Orlić.

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