Mutuo da 700mila euro: Busto finanzia Agesp per sostenere l’avvio di Neutalia

BUSTO ARSIZIO – Il Comune prende in prestito 700mila euro da CDP per aumentare il capitale sociale della propria controllata Agesp Spa: passaggio essenziale per finanziare l’operazione Neutalia, la nuova società che si occupa del ciclo dei rifiuti che dal 1° agosto è subentrata ad Accam nella gestione dell’inceneritore di Borsano. Con i 700mila euro ricevuti da Cassa Depositi e Prestiti, da restituire in 20 anni (in 40 rate semestrali stabilite in base ad un tasso d’interesse fisso), il Comune di Busto Arsizio incrementerà la propria partecipazione in Agesp.

Iniezione di denaro in Agesp

L’obiettivo del prestito chiesto alla società statale è quello di «procurare le risorse finanziarie necessarie alla sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale della società controllata Agesp Spa, nell’ambito dell’operazione di costituzione della società Neutalia Srl, mediante aumento della partecipazione detenuta dal Comune di Busto Arsizio, in proporzione alla partecipazione posseduta, da attuarsi con il conferimento di 699.964 euro». Che corrispondono ad un pari numero di azioni (ciascuna vale un euro) della società ex municipalizzata. Il capitale sociale di Agesp Spa passerà quindi dagli attuali 7 milioni e 348mila euro (e spiccioli) a circa 8 milioni 48mila euro. L’operazione è stata autorizzata dal consiglio comunale lo scorso 21 luglio.

L’operazione Neutalia

Il denaro ottenuto con il mutuo concesso da Cassa Depositi e Prestiti verrà riversato nelle casse di Agesp Spa per sostenere l’operazione Neutalia, in cui la controllata del Comune di Busto Arsizio sottoscriverà una quota di 990mila euro, pari al 33% del capitale sociale. Le restanti quote saranno versate da Amga Legnano Spa (33%), Aemme Linea Ambiente Srl (1%) e Cap Holding Spa (33%). Un altro passaggio verso la società che salverà l’inceneritore Accam e aprirà la nuova era dei rifiuti per il territorio del Basso Varesotto e dell’Alto Milanese. Intanto in consiglio comunale a Busto, entro la fine del mandato, si tornerà a parlare di Accam con la delibera sulla procedura di liquidazione della società.

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