Servizi scolastici, lavoratrici in presidio a Busto e Gallarate: aperture dagli assessori

BUSTO ARSIZIO/GALLARATE – Un centinaio a Busto Arsizio, 85 a Gallarate: sono le lavoratrici dei servizi educativi scolastici appaltati dei due comuni, che si occupano dell’assistenza dei bambini e ragazzi diversamente abili: stamattina, 23 dicembre, sono scese in presidio di fronte ai due palazzi comunali, con bandiere, striscioni e megafoni, per denunciare il Natale amaro che vivranno, senza la tredicesima e con le ferie congelate. «Di fatto, resteranno a casa senza retribuzione» sostengono i sindacalisti di AL Cobas e Cub, che erano al loro fianco e che hanno sollecitato la presenza dei sindaci e degli assessori all’istruzione delle due città.

Davanti ai Municipi

Il caso è esploso quando Eurotrend Assistenza, la cooperativa affidataria dell’assistenza ai bambini e ragazzi disabili nei due Comuni, ha dichiarato lo “stato di crisi”. «Scaricando le conseguenze sulle lavoratrici – rimarcano AlCobas e Cub – dopo i periodi di ammortizzatori sociali e la significativa riduzione del proprio reddito, le lavoratrici dovranno fare i conti con il mancato pagamento della tredicesima a dicembre, spostato tra febbraio e marzo con le buste paga di gennaio e febbraio, e con il congelamento delle ferie. Inoltre, dovranno versare 90 euro per la ricapitalizzazione della cooperativa».

Natale amaro

Una beffa, che ha portato al presidio per denunciare il Natale amaro che vivrà «chi quotidianamente si prende cura, con impegno e professionalità, dei bambini e ragazzi diversamente abili nelle attività scolastiche di Busto e Gallarate – sottolinea Eugenio Busellato della CUB – molte delle quali monoreddito». Diversi gli striscioni e i cartelli per denunciare la paradossalità della situazione. Le lavoratrici hanno chiesto agli amministratori «un occhio sensibile alla qualità del servizio, senza giocare al ribasso». E hanno invocato a gran voce «l’internalizzazione del servizio, con lo stop agli appalti», che però non è fattibile per i limiti alle assunzioni. Qualcuno ha denunciato le differenze tra le educatrici comunali e quelle impiegate nelle cooperative: «La mascherina FFP2 alla collega dipendente comunale viene data, io me la devo comprare». E alcune clausole come quella per cui «in caso di assenza del bambino, le lavoratrici non vengono pagate».

Qui Busto Arsizio

A Busto Arsizio l’appalto per i servizi educativi scolastici scadrà il 31 agosto. Ad incontrare il presidio si sono presentati in via Fratelli d’Italia il sindaco Emanuele Antonelli e la presidente della commissione bilancio Paola Reguzzoni. «In un periodo così difficile, è una situazione assurda» ha ammesso Antonelli. In vista del prossimo anno scolastico, l’assessore all’educazione Gigi Farioli ha prospettato a sindacalisti e lavoratrici la possibilità di «consultare le parti sindacali prima di mettere a bando» il prossimo appalto, in modo che possa essere più tutelante anche per le educatrici. Un’apertura salutata con grande soddisfazione dai partecipanti al presidio.

Qui Gallarate

A Gallarate l’appalto dei servizi scolastici è in scadenza a fine gennaio. «Al di là dell’accordo raggiunto dai sindacati confederali, la situazione potrebbe essere migliorata nel futuro con una previsione più “garantista” in vista del prossimo appalto – ha affermato a Gallarate l’assessore all’istruzione Massimo Palazzi, che ha incontrato il presidio insieme al sindaco Andrea Cassani – abbiamo dato indicazione ai dirigenti per operare in questo senso».

Servizi scolastici a Gallarate e Busto, Natale senza tredicesima per le coop

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