Nuovo ospedale: Pronto soccorso da 100 mila accessi, più di Busto e Gallarate oggi

BUSTO ARSIZIO – ASST Valle Olona conferma al Tavolo sanità che non solo i posti letto del nuovo ospedale ma anche la capacità del pronto soccorso e della chirurgia saranno dimensionate per garantire più accessi e interventi rispetto a quanto fanno gli attuali ospedali di Busto e Gallarate. Così il sindaco Emanuele Antonelli chiede di accelerare, dopo che Gallarate ha dato il via libera alla deroga al dibattito pubblico: «Accordo di programma entro fine anno».

Il tavolo sanità

Nuova riunione del Tavolo sanità a Busto Arsizio nella sede della Fondazione Carnaghi e Brusatori, dedicata alla presentazione del documento preliminare alla progettazione del nuovo ospedale di Busto e Gallarate da parte del direttore sanitario di ASST Valle Olona Claudio Arici. Un documento, ha spiegato, «redatto sulla base dei dati di previsione e degli scenari che si prospettano in ambito assistenziale e sanitario, anche in considerazione dell’esperienza maturata durante la pandemia».

Principi e numeri

Al di là dei principi, già più volte declamati (“più territorio, meno ospedale”, approccio polispecialistico, innovazione tecnologica, valorizzazione delle risorse umane, investimento nella ricerca, potenziamento dell’organizzazione dipartimentale, modularità e separazione dei percorsi), il DS ha “dato i numeri” del nuovo polo ospedaliero. Che avrà 773 posti letto, di cui 725 ordinari e 48 di day hospital (esclusi culle e posti tecnici), un numero superiore a quelli attualmente attivi nelle due strutture (nel 2021 erano 542 di cui 321 a Busto e 221 a Gallarate). «Non li useremo mai tutti, visti anche i dati relativi ai ricoveri in costante calo da anni – ha chiarito Arici – ma prevederemo degli spazi “polmone”, senza indicazioni di uso specifiche, da utilizzare in caso di bisogno». Settimana scorsa il sindaco di Gallarate Andrea Cassani aveva parlato di 865 posti letto includendo anche i 92 “posti tecnici”, oltre ai 773 citati da Arici.

Pronto soccorso e chirurgia più “capaci”

Rassicurazioni anche sul pronto soccorso, che «sarà dimensionato per 106.000 accessi l’anno, un numero superiore alla somma degli accessi ai due pronto soccorso attuali (nel 2021 sono stati 78.435, nel 2019 104.254) con 23 sale visita in un’area di 3.000 metri quadrati, anche in questo caso con soluzioni modulari e flessibili, percorsi protetti e separati, triage separati per le aree medica, chirurgica e materno-infantile, con collegamenti diretti alla rianimazione, alla stroke unit, alla radiologia, alle sale operatorie».

Previsioni di dimensionamento in aumento rispetto agli attuali nosocomi anche per l’attività chirurgica, con una “capacità” di 14.500 interventi all’anno (di cui 7.000 ordinari e 7.500 in day surgery) rispetto agli 11.500 circa del 2021 e agli 11.848 del 2019, prima della pandemia. «In un unico blocco operatorio con 17 sale, di cui 10 per interventi chirurgici ordinari, 3 per interventi urgenti, 4 per interventi ambulatoriali e in day surgery».

Gli investimenti sugli attuali ospedali

Il direttore ha anche precisato che in attesa della realizzazione del nuovo ospedale si continuerà a investire sulle strutture esistenti per un totale di 70 milioni di Euro (al netto dei fondi del PNRR): sono previsti numerosi lavori di adeguamento e messa in sicurezza e anche di ammodernamento  che, a Gallarate, ad esempio, riguardano il pronto soccorso (4 milioni) e la rianimazione (4,5 milioni).

E allora Busto accelera

Ecco perché l’amministrazione di Busto Arsizio vuole tagliare le tempistiche per arrivare alla posa della prima pietra, «anche alla luce della recente delibera del Comune di Gallarate che ha approvato la rinuncia  al dibattito pubblico». Prossimo step è la delibera regionale di promozione del nuovo accordo di programma, cui seguirà entro 15 giorni la promozione, da parte dei consigli comunali di Busto e Gallarate, dei due accordi di programma per le aree degli attuali presidi, ai quali aderirà la Regione. Poi ci saranno 12 mesi per chiudere l’accoro di programma. Ma il sindaco Emanuele Antonelli vuole bruciare le tappe: «Chiederò alla Regione, anche con il supporto del presidente Emanuele Monti (ieri presente alla riunione del Tavolo sanità, ndr), che l’accordo di programma sia firmato entro l’anno, in modo da recuperare qualche mese».

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