Oggiona, centrodestra all’attacco: «Siamo la periferia dei paesi vicino»

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OGGIONA CON SANTO STEFANO – «Predicare bene, razzolare male». Questa la premessa del gruppo di minoranza Progetto Comune (in alto, foto di repertorio), che punta il dito contro l’amministrazione di Oggiona con Santo Stefano. Sul tavolo, una serie di osservazioni. A partire dall’atteggiamento del sindaco Franco Ghiringhelli, che mostra «già un po’ di stanchezza». Ma anche toccando punti ritenuti fondamentali, come il rinnovo di alcune convenzioni o il sostegno alle attività commerciali con interventi mirati. Senza dimenticare lo stato della casetta dell’acqua o il futuro dell’ambulatorio comunale. Un modo per dire che «parliamo di fatti, altro che polemiche sterili: abbiamo sempre dichiarato di essere collaborativi e lo saremo, ma non possiamo non evidenziare le criticità che ci sono».

Spazi personali e convenzioni

Pochi giri di parole: «Giorno dopo giorno, ne vediamo sempre delle belle», sottolinea il gruppo guidato da Daniele Milani. «Ci sembra deprimente che un sindaco eletto da tre mesi e mezzo, dichiari che vuole amministrare ma “mantenere i suoi spazi“», citano. Un’affermazione che è sembrata «francamente fuori luogo: i cittadini si sarebbero aspettati idee e parole di incoraggiamento. Ci chiediamo che cosa affermerà fra tre anni». Un appunto poi sulla convenzione della caserma dei carabinieri, per la quale «ha paventato una sua revisione perché “esporrebbe il Comune a rischi economici”», ricorda la minoranza. Con tanto di stoccata: «Si ricordi che nel suo programma fa riferimento alla sicurezza come una priorità. E questo principio, fondamentale, non ha prezzo».

Aiuti a imprese e commercio

Spazio poi per il dialogo con imprese e attività commerciali, ritenuto di «vitale importanza per la tenuta sociale del paese». E proseguono: «Si sta facendo qualcosa? Al momento tutto tace. Ci sono attività che stanno affrontando una crisi molto profonda – non solo a causa della pandemia – e che hanno bisogno di pronte risposte dalle istituzioni, anche comunali». Da qui, un salto indietro: «Una delle prime mosse fatte dall’amministrazione Maffioli è stata la riduzione del 20% della Tari. Quest’anno dovrebbe partire il progetto, voluto da Coinger, della tariffa puntuale di bacino, un cambiamento radicale nelle abitudini dei cittadini». E aggiungono: «Ricordiamo che, grazie alla nostra tenacia, ottenemmo un periodo di prova per valutare la proposta». Quindi, le domande: «Come si sta affrontando la questione? Come funzionerà? Si stanno informando i cittadini? Quali saranno i costi? Anche qui, tutto tace». Fino all’affondo: «L’unica certezza è che il rappresentante del nostro Comune all’ultima assemblea Coinger, con importanti punti all’ordine del giorno, non ha avuto l’autorizzazione al voto perché sprovvisto di delega».

L’ambulatorio

Ma non è tutto. Un inciso anche sulla casetta dell’acqua: «Molti cittadini ci scrivono che sembra abbondonata a se stessa, perché è sempre rotta. Questo è un servizio che ha un bacino di utenza notevole e che andrebbe tenuto sempre nelle migliori condizioni». Fino all’ultimo «grosso» problema: «L’ambulatorio comunale chiuderà il 31 marzo di quest’anno. Questo significa che uno dei fiori all’occhiello voluti dalla giunta precedente rimarrà vuoto. E tutti coloro che se ne servivano per prelievi o visite, dovranno rivolgersi ad altri Comuni. L’attuale amministrazione avrebbe dovuto, quantomeno, informare i cittadini. A malincuore ci sentiamo di dire che sembra di essere sempre più la periferia dei paesi limitrofi».

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