Brand Activism Culturale, parte da Busto la rivoluzione dei libri “detox” di De Piante

Cristina De Piante, a destra, con Manuela Maffioli

BUSTO ARSIZIO – Brevi racconti “trascritti” dai grandi classici della letteratura, artisti che creano o mettono a disposizione le loro opere da mettere in copertina, e un brand, un’azienda che sostiene la stampa e la distribuzione gratuita di questi libri «detox da cellulare», da leggere come alternativa alle pause passate facendo “scroll” con lo schermo dello smartphone. C’è una sorta di “economia circolare” della cultura dietro al Brand Activism Culturale, il movimento fondato dall’imprenditrice Cristina De Piante, lanciato in occasione dell’evento del BA Book ospitato nell’elegante loggiato di via Zappellini dove da quattro anni ha sede la sua casa editrice.

L’idea

A margine della presentazione del libro di Roberto Floreani, “Astrazione come resistenza”, una delle «piccole opere d’arte da leggere, sfogliare e incorniciare» che escono dalla De Piante Editore, sono stati distribuiti gratuitamente questi libricini che l’imprenditrice che si è insediata a Busto definisce «detox da cellulare». Offerti da un’azienda tecnologica delle Marche. «In questo BA Book stiamo introducendo forme di attivismo culturale – rivela Cristina De Piante – forme di nuovo marketing umanistico per incentivare le persone che si sono allontanate dalla lettura, o che non si sono mai avvicinate».

La “filiera” dell’attivismo

Racconti di grandi scrittori come Dostoevskij, Balzac, Tolstoj, Puskin, Dumas, Wells, che rappresentano l’anello finale di una catena di mobilitazione per promuovere la lettura. «Abbiamo preso libretti da vecchie librerie e li abbiamo proposti a persone intercettate in eventi, iniziative, congressi – racconta la fondatrice e titolare di una delle nove case editrici che hanno sede a Busto Arsizio e che fa parte del “Tavolo Letteratura” alla base dell’organizzazione del festival libretti presi da vecchie librerie – loro sono i nostri “trascrittori”, coloro che scelgono le opere da pubblicare, poi andiamo dagli artisti a chiedere un’opera per la copertina. Così che, prima ancora di andare in stampa abbiamo fatto muovere, e leggere, persone che non sono abitualmente lettori».

L’operazione di marketing

«Con questa modalità stiamo trascrivendo cento titoli e li stiamo proponendo ai brand, aziende che sostengono il progetto e che offrono in regalo i libri alle persone – prosegue Cristina De Piante – non è una forma di mecenatismo, perché l’imprenditore fa questa operazione impegnandosi a proporre a sua volta esperienze di attivismo culturale, ad esempio regalando i libri in occasione di eventi, come nel caso di BA Book. L’azienda ha un ritorno d’immagine, per una forma di attivismo sociale assolutamente inedita. Perché non esisteva l’attivismo culturale, per la lettura e l’arte, così ho fondato io questo movimento a livello mondiale». E quale occasione migliore del BA Book per presentare questa iniziativa? In una città che, come aggiunge la vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli, «ha una vivacità culturale a cui la stessa Cristina De Piante contribuisce».

busto arsizio brand activism culturale – MALPENSA24