CERRO MAGGIORE – Il sindaco di Cerro Maggiore, Giuseppina Berra, ha ricordato questa mattina (nella foto) la figura di Walter Tobagi, il giornalista del “Corriere della Sera” ucciso il 28 maggio 1980, esattamente 40 anni fa, da un gruppo terroristico di estrema sinistra, la “Brigata XXVIII marzo”, e sepolto nel cimitero cittadino. «In questi giorni turbolenti di fase 2 – ha detto il sindaco nel suo discorso – in cui la speranza per il futuro è ancora affiancata dalla paura e dal dolore per la scomparsa di nostri concittadini, il violento assassinio di Walter Tobagi deve ricordare a noi tutti, amministratori e cittadini, che anche in momenti difficili, in cui sembra che le istituzioni siano distanti e non riescano a dare risposte concrete ai bisogni delle persone, non bisogna mai lasciare che l’odio politico e sociale prenda il sopravvento».
«Dal suo sacrificio una lezione valida anche nell’era dei social»
Berra ha ricordato che il Comune di Cerro ha intitolato a Tobagi una scuola dell’infanzia e una via a Cantalupo e ha colto l’occasione per sottolineare «l’importanza di un giornalismo credibile e al servizio della libera informazione, mentre troppo spesso abbiamo dovuto leggere articoli sensazionalistici, ma privi delle dovute verifiche delle fonti, salvo poi, il giorno seguente, vedere la notizia capovolta. Nell’era dei social – ha concluso – il sacrificio di Tobagi deve ricordarci che siamo noi tutti un po’ responsabili della circolazione di notizie e della diffusione di un sentimento sociale, che può essere vincolato in maniera autodistruttiva verso l’odio reciproco, o verso un sentimento di comune fratellanza e speranza nel futuro economico e sociale dell’Italia».