Omicidio Maltesi, 30 anni per Fontana. Il dolore dei famigliari

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BUSTO ARSIZIO – Omicidio Carol Maltesi, Davide Fontana condannato a 30 anni. Il 44enne bancario ha evitato l’ergastolo nonostante il Pm Carlo Alberto Lafiandra abbia sottolineato come in questo caso “non dovrebbe esistere alcun ragionevole dubbio”. Il bancario, che ha ucciso nella sua casa di Rescaldina la 26enne originaria di Sesto Calende, vicina di casa con la quale aveva avuto una breve relazione, era reo confesso. La sentenza è stata pronunciata dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio, presieduta dal presidente della sezione penale Giuseppe Fazio, nel tardo pomeriggio di oggi, 12 giugno dopo una camera di consiglio durata sette ore. La Corte ha escluso le aggravanti della premeditazione, sevizie e motivi abbietti. Equiparando le attenuanti generiche alle restanti aggravanti. In tutto 30 anni.

Il dolore dei famigliari

«Non abbiamo avuto giustizia ci aspettavamo altro. Ci aspettavamo un ergastolo, ma i giudici sono loro», commenta Anna, la zia di Carol Maltesi, come spiega in lacrime nel video.

Le parole del procuratore Carlo Nocerino

L’omicidio

Fontana l’11 gennaio del 2022 propose alla ragazza, attraverso un profilo falso creato su OnlyFans, dove Carol lavorava nell’ambito dell’intrattenimento per adulti, un video custom bondage nel quale la ragazza avrebbe dovuto essere completamente legata ad un palo da lap dance, incappucciata e imbavagliata. In sintesi: incapace di difendersi o chiedere a aiuto. Da qui il riconoscimento dell’aggravante della minorata difesa.

Fontana l’ha quindi colpita con un martello e poi sgozzata, senza preoccuparsi se la ragazza fosse viva oppure no. L’ha quindi depezzata in 18 parti tenendola conservata in un congelatore a pozzetto sino a fine marzo liberandosi poi dei resti della giovane nel Bresciano dopo aver cercato di bruciarli con un barbecue.

II pentimento

Solo allora il delitto fu scoperto. Anche perché Fontana, avuto il codice di sblocco del cellulare di Carol, per settimane si era sostituito a lei a suon di messaggi con famigliari e amici. In 68 giorni, di fatto, nessuno ha però cercato Maltesi. I difensori hanno eliminato il movente della gelosia per far cadere l’aggravante della premeditazione. Gli stessi difensori avevano chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche puntando sul fatto che Fontana ha confessato e non ha fatto nulla per ostacolare le indagini chiedendo il minimo della pena. In realtà, per l’accusa, Fontana non si sarebbe costituito spontaneamente, non certo dopo il delitto, e anche le scuse e il pentimento mostrate in aula sono state rispedite al mittente dal padre del figlio che Carol aveva avuto da una precedente relazione. Ridimensionati anche i risarcimenti: assegnati 180mila euro al figlio, 20mila al padre del bimbo e 100mila euro ai genitori.

La delusione delle parti civili

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