Ospedale Gallarate, OCG porta le 13mila firme in Regione: «Progetto da ripensare»

GALLARATE – «Ospedale unico? La partita è ancora aperta». A prometterlo è Massimo Gnocchi, consigliere comunale di Obiettivo Comune Gallarate, che ieri mattina, 29 settembre, ha consegnato al Consiglio Regionale al Pirellone le 13.086 firme della petizione che chiede di salvare il Sant’Antonio Abate e respingere l’ospedale unico (già ribattezzata “dei tre ospedali”) . «Sono tantissime firme, più della metà delle quali di cittadini gallaratesi maggiorenni». E il via libera all’Accordo di Programma non ferma la battaglia: «Quel progetto va ripensato. Secondo noi a Gallarate può e deve rimanere un presidio sanitario con i servizi essenziali e gli ambulatori».

La petizione

Le oltre tredicimila firme raccolte in tre mesi sono state depositate al Protocollo di Palazzo Pirelli, indirizzate al Presidente. «Un risultato sorprendente – lo definisce Massimo Gnocchi – al di là di ogni più positiva previsione. Abbiamo scoperto che è la seconda petizione depositata negli ultimi cinque anni, l’altra aveva raccolto 200 firme. Ora chiediamo che Regione ci ascolti, e che non si cancellino 150 anni di storia sanitaria di Gallarate». Tecnicamente il prossimo passaggio è la valutazione dell’ammissibilità della petizione – «già verificata» dicono da OCG – e la sua assegnazione alla commissione competente (sanità). «A quel punto ci saranno due opzioni – rivela il consigliere gallaratese – verrà o archiviata o indirizzata in consiglio regionale affinché sia discussa. Intanto abbiamo informato ufficialmente tutti i consiglieri regionali della provincia di Varese affinché sappiano e riferiscano che esiste questa petizione».

La battaglia continua

Dal punto di vista politico però anche l’Accordo di Programma proseguirà nel suo iter. Ma Gnocchi e i suoi non si danno per vinti dopo il via libera del consiglio comunale. «Il perfezionamento dell’AdP si farà il 16 ottobre, ma non certifica che succederà quello che c’è scritto. La partita è aperta e lo dimostra il fatto che sia stata data un’accelerata alla firma delle carte, guardo caso con il voto nei consigli comunali alla vigilia dell’annunciato deposito delle firme. Questa raccolta firme un po’ di paura la fa». Insomma, per OCG non finisce qui: «Ci crediamo e, checché ne dica qualcuno, non strumentalizziamo, perché non ci sono elezioni comunali o regionali in vista. Ma avvertiamo come nel dibattito emerga che non esistono posizioni univoche in Regione Lombardia su questo tema, e la sensibilità di non cancellare servizi sanitari raccoglie più consenso di quel che appare». Un po’ come a dire che, se sbarcasse al Pirellone, la petizione potrebbe riservare sorprese.

Ancora No all’ospedale unico

L’obiettivo rimane quello di stoppare l’ospedale unico. «Bloccarlo? Ripensare quel progetto – ribadisce Massimo Gnocchi – per ora non c’è traccia dell’ipotesi alternativa di ristrutturare due ospedali ma Busto Arsizio ha spazi di ampliamento e potenziamento. Noi siamo per preservare e ampliare quello che c’è già, lasciando un presidio a Gallarate, che tra l’altro ha reparti nuovi di zecca, per servizi essenziali e ambulatoriali, con un risparmio economico enorme per Regione. Non si chiede la luna. E tra le firme ci sono anche quelle di medici che lavorano o hanno lavorato al Sant’Antonio Abate, come il dottor Pietro Zoia». E Gnocchi chiude con uno sfogo: «Sono stanco di sentir raccontare che i firmatari della petizione sono stati presi in giro, quando è vero l’esatto contrario: chi prende in giro è chi parla di ospedale nuovo invece che unico e chi immagina a Gallarate presidi sanitari che non ci saranno».

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