Palaginnastica di Busto, parere Coni in standby: «Chi paga arredi e attrezzature?»

Il progetto originario del palaginnastica

BUSTO ARSIZIO – Chi paga gli arredi e le attrezzature del nuovo palaginnastica? Lo chiede il CONI, a cui l’amministrazione comunale si è rivolta per ottenere il parere obbligatorio al progetto del nuovo impianto polivalente che sorgerà al posto del mai compiuto palaghiaccio di Beata Giuliana, anche grazie ai 2 milioni e mezzo di euro di fondi PNRR del bando sugli impianti sportivi. Un chiarimento necessario, a cui il Comune risponderà annunciando che i costi di arredi e attrezzature, indicativamente sui 300mila euro, saranno a carico del futuro gestore dell’impianto, che oltre agli spazi per la ginnastica, sarà completato da un campo da pallacanestro e pallavolo.

Il chiarimento

Solo l’ennesimo stop-n-go di un’operazione con cui finalmente palazzo Gilardoni confida di chiudere definitivamente l’annosa vicenda dell’ormai ex palaghiaccio di via Minghetti, destinato ad essere riconvertito in impianto polivalente a disposizione della ginnastica ma anche della pallacanestro e della pallavolo, per rientrare nei requisiti del bando PNRR. In soldoni, il CONI ha messo in stand-by il suo parere, in attesa di «chiarimenti» dal Comune, «tra i quali precisazioni in merito ai costi per gli arredi e attrezzature sportive necessarie per la pratica delle tre discipline sportive, “condizione ritenuta necessaria e che in assenza di tali elementi l’impianto non potrà essere considerato completo e funzionale”».

La risposta del Comune

Nella delibera che la giunta Antonelli ha approvato in seduta straordinaria ieri, 3 ottobre – e che fonti di Palazzo definiscono «solo una formalità» – il Comune decide, «in relazione ai costi necessari per l’acquisto di attrezzature e arredi per dare completezza e funzionalità al nuovo impianto, di disporre fin d’ora che gli stessi dovranno essere sostenuti dal gestore del nuovo impianto che sarà individuato nel rispetto delle vigenti norme in materia di procedure di affidamento». L’impianto costerà già di per sé 8 milioni e 870mila euro (solo per il primo lotto, mentre la nuova ala con la “torre” per la pratica agonistica della ginnastica ritmica verrà realizzata in una seconda fase), di cui 2,5 milioni coperti dai fondi PNRR. Meglio evitare un costo extra che farebbe lievitare ulteriormente la spesa a carico del Comune: ecco perché sarà il futuro gestore ad occuparsene.

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