PD e BaC contro i rinvii della maggioranza: «Gestione che calpesta il buon senso»

Da sinistra, Maurizio Maggioni (PD) e Gianluca Castiglioni (BaC)

BUSTO ARSIZIO – «La maggioranza rinvia la discussione dei problemi sollevati dai gruppi di minoranza». Diventa un caso la “tagliola” di mezzanotte sui punti da discutere in consiglio comunale. «Per la seconda volta l’interrogazione sulla raccolta puntuale a Sant’Edoardo è stata rinviata» tuona il capogruppo PD Maurizio Maggioni, dopo che già nel corso della seduta, ieri sera 13 aprile, la “ghigliottina” al dibattito era stata stigmatizzata da Gianluca Castiglioni di Busto Arsizio. «Nessuna discriminazione» la replica della presidente del consiglio Laura Rogora.

Maggioni contro il rinvio

Il Dem Maggioni contesta che sia stata «rinviata per l’ennesima volta la discussione dell’interrogazione sulla raccolta puntuale a Sant’Edoardo, proposta dei gruppi di minoranza», definendola «un caso emblematico di come la gestione del regolamento del Consiglio possa calpestare il buon senso». Il documento infatti è stato depositato il 28 febbraio, e verrà dibattuto in aula «forse il 27 aprile, dopo due ripetuti rinvii. Ma potrebbe essere di nuovo trasferita».

I precedenti

E non è la prima volta, fa notare Maggioni, ricordando l’interpellanza sulle luci spente a Sant’Anna «discussa dopo 40 giorni» e la richiesta di chiarimenti sul PNRR, «presentata il 23 marzo e messa all’Odg di una seduta di Commissione il 5 maggio», con quella che per i Dem è «una forzatura della normale applicazione del regolamento». Per Maggioni con queste dilazioni «è il buon senso che viene meno e a farne le spese è l’immagine dell’amministrazione comunale, in qualche caso anche l’efficienza amministrativa e la fiducia dei cittadini, già scarsa».

Le risposte della maggioranza

Sulle tardive convocazioni delle sedute di commissione, aveva già risposto in commissione bilancio il presidente leghista Simone Orsi, rivendicando «la corretta interpretazione del regolamento», che impone di convocare la seduta entro 10 giorni, ma intesa, secondo la maggioranza, che i 10 giorni valgano per la diramazione della convocazione e non l’effettivo svolgimento della seduta. Rispetto alla “ghigliottina” sui tempi della seduta consiliare, la presidente Laura Rogora aveva già risposto all’accusa di «discriminazione» di Castiglioni (riferita al fatto che il limite di mezzanotte era stato ignorato quando si trattava di votare la mozione di Fratelli d’Italia su Norma Cossetto) direttamente in aula: «Nessuna discriminazione. Ho sospeso i lavori a mezzanotte come concordato in ufficio di presidenza».

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