Poretti (Lega): «Finisce la campagna elettorale, ne comincia subito un’altra»

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Emanuele Poretti

VARESE – Domenica e lunedì si vota, ma Emanuele Poretti, responsabile provinciale degli Enti locali della Lega Nord, prima di fare le carte ai candidati e leggere le geometrie politiche presenti e future, nei Comuni  ma anche a Villa Recalcati, fa un passo indietro e per la precisione alle complicate settimane dell’emergenza Covid. «Per ringraziare i sindaci e gli amministratori, in particolare quelli della Lega che, a fronte di uno Stato assente, hanno dimostrato con grande spirito, volontà e capacità come si amministra e si lavora per il bene della gente».

Poretti si chiude una campagna elettorale non facile, soprattutto in alcune realtà dove il centrodestra corre spacchettato. Bisticci personali e locali oppurre le prime crepe delle coalizione? 
«Io posso parlare per la Lega. Noi non abbiamo mai messo in discussione le alleanze. E non abbiamo intenzione di farlo neppure dopo le elezioni. Lo dimostra Saronno, dove il nostro Alessandro Fagioli è stato bravo a risolvere qualche mal di pancia interno e tenere unito tutto il centrodestra. Poi è vero ci sono Luino e Somma Lombardo. Nel primo caso Casali avrebbe dovuto essere il successore ideale di Pellicini, mentre a Somma si è passati dal piano politico a quello degli attacchi personali al nostro candidato. Due brutte pagine nella storia del centrodestra.

Insomma la coalizione non si discute, ma è chiaro che nel segreto dell’urna si giocherà la resa dei conti tra Lega e Fratelli d’Italia. Giusto?
«I Comuni che vanno al voto non sono molti e i risultati non sposteranno gli equilibri nel centrodestra provinciale. Parlare quindi di resa dei conti è esagerato. Nonostante alcune prese di posizioni di Fratelli d’Italia, nonostante le spinte di alcuni loro esponenti».

Quindi? 
«Quindi sono consapevole che Fratelli d’Italia ha un valore importante, anzi fondamentale in alcune situazioni. Ma alla fine ciò che conta sono i numeri veri. Che in provincia di Varese dicono: 25 sindaci della Lega e 1 di Fratelli d’Italia. Anzi 2, perché adesso c’è anche Antonelli.

Il sindaco di Busto. Che è anche presidente della Provincia. Ente che andrà al rinnovo del consiglio entro fine anno. E dove, anche qui, la Lega sta ponendo qualche paletto. Quale? «In realtà abbiamo solo chiesto massima chiarezza. E non escludo la possibilità di arrivare a creare un’unica lista Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi con l’Italia e civici».

Ma quali civici? Di questi tempi il mondo del civismo è assai popolato. 
«Civici si nasce o si diventa. E chi riscopre la propria anima civica spesso è perché non si ritrova più nei partiti di riferimento. A me non piace il civismo camouflage, che sfrutta le situazioni a seconda del vento che tira. Insomma il civismo che nasconde l’opportunismo è l’antitesi della politica».

Ma ci sono anche civici che hanno fatto il percorso inverso prendendo casa in un partito. Il presidente della Provincia ad esempio. Questo potrebbe cambiare qualcosa?
«E’ evidente che i presupposti che hanno portato alla candidatura di Antonelli in Provincia sono cambiati. La sua scelta di campo ha fatto sì che da presidente civico sia diventato presidente di bandiera. Gli alleati, Lega compresa, sono però rimasti leali. E’ evidente però che la situazioni in occasione del rinnovo del consiglio potrebbe venire resettata».

Infatti, da Saronno a Masciago Primo, non mancano movimenti in tal senso. 
«Può essere. In ogni caso però bisogna vedere ciò che accadrà. A partire dalle decisioni del presidente delle Provincia. La Lega ha già fatto un passo indietro due anni fa, questa volta, non per questioni di bandiera, ma di peso politico credo abbia tutto il diritto di esprimere il proprio nome».

Insomma la campagna elettorale non finisce certo qui. Anzi semmai, dopo i due giorni di silenzio, si ne apre una ben più lunga che porterà alle amministrative del 2021, quando si voterà a Busto, Gallarate e Varese. Poretti, da dove partiamo? 
«Da Gallarate. Qui Andrea Cassani ha lavorato bene e altrettanto bene si è mosso in situazioni non semplici. A Busto, vediamo cosa deciderà di fare il sindaco in carica. Però non darei nulla per scontato, anche perché la Lega bustocca, con l’esperienza di Speroni e l’energia di Paola Reguzzoni, ha tutte le carte in regola per esprimere un candidato. Del resto è sotto gli occhi di tutti, da mesi in maggioranza è la Lega l’anima trainante di tutta l’amministrazione. Su Varese il mio auspicio era che si arrivasse a fare chiarezza subito dopo le elezioni e vedo che proprio in tal senso anche la sezione, come indicato da Salvini, si sta muovendo».

Poretti, un’ultima domanda: alle prossime elezioni ci sarà ancora la Lega Nord o la Lega Salvini Premier? 
«Se le tempistiche verranno rispettate alle prossime elezioni ci sarà la Lega Salvini premier. Un passaggio epocale per molti aspetti. Ma vorrei sottolineare che nel corso della storia politica della Lega, prima Lombarda, poi Nord e ora Salvini premier federalismo e questione settentrionale non sono mai stati abbandonati. Nemmeno negli statuti».

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