Tutti i nodi del presidente Antonelli in Provincia: segretario, dirigenti e staff

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VARESE – Nuovo segretario generale, dirigenti da trovare e capo dell’ufficio di gabinetto da incaricare. Ecco i tre nodi che il presidente della Provincia di Varese Emanuele Antonelli dovrà sciogliere nelle prossime settimane.

Cambio della guardia e del segretario generale

La prima questione da risolvere è quella legata al segretario generale, ruolo al momento ancora ricoperto da Maria Angela Danzì. La volontà di cambiare il presidente Antonelli l’aveva manifestato dopo poche settimane dalla sue elezione. E la cosa sembrava fosse imminente. In molti, anche tra i dipendenti, si aspettavano l’arrivo del nuovo segretario prima delle vacanze di Natale. Tanto più che secondo un’indiscrezione mai smentita Antonelli pare abbia già individuato la persona che dovrebbe “salire” a Varese a sostituire Maria Angela Danzì, ovvero Antonella Guarino, attuale segretaria generale del Comune di Busto Arsizio. Nomina e cambio non sono ancora avvenuti. Pare che a frenare sulla sostituzione, prima delle festività natalizie, siano stati Lega e Forza Italia. Antonelli però è stato fin da subito molto chiaro e ha fatto sapere di volere per quel ruolo una persona di sua totale fiducia. Il bando intanto è stato pubblicato. Le candidature sono pervenute. Ma la selezione deve essere ancora effettuata. E potrebbe avvenire a giorni.

Un solo dirigente in deroga

Altra situazione delicata, anche perché legata a uno dei temi caldi di Villa Recalcati come quello del personale, è quella legata alle figure apicali. In questo momento la Provincia di Varese conta in pianta organica un solo dirigente. In deroga, poiché avrebbe già maturato tutti i requisiti per andare in pensione. Ed è proprio sull’unico dirigente che “gravano” tutti i settori. In questo caso il presidente Antonelli si era subito preso un po’ di tempo per studiare la situazione prima di mettere in campo eventuali soluzioni. Lui stesso però ha avuto più volte modo di dire che un solo dirigente non sarebbe stato sufficiente. Anche se gli eventuali “nuovi arrivi” dovranno per forza di cose fare i conti con… i conti dell’Ente. Al momento dirigente e posizioni organizzative hanno avuto la proroga fino a marzo. Dopo di che andrà presa una decisione.

Il gabinetto del presidente

Anche per il ruolo di capo di gabinetto del presidente c’è un nome. Da tempo. Ed è quello di Simone Longhini. Ci sono però anche una serie di impedimenti che non hanno permesso fino ad ora di sistemare questa casella nel puzzle dello staff presidenziale. Qui la questione non è quella di trovare l’accordo tra Lega e Forza Italia. I partiti pare abbiano da tempo trovato una convergenza su Longhini. Il “freno” in questo caso sta nel fatto che Longhini è anche consigliere provinciale, eletto nella lista a sostegno del presidente in quota Forza Italia. Incarico che dovrebbe lasciare a vantaggio di Aldo Simeoni, il quale a quel punto entrerebbe in consiglio a Villa Recalcati quale primo dei non eletti. Longhini poi è anche consigliere comunale a Varese. Ruolo che non vorrebbe lasciare. Non è chiaro però se, prima di andare a ricoprire il ruolo di capo di gabinetto in Provincia, debba dimettersi anche da Palazzo Estense.

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