ABBIATEGRASSO – Inquietante episodio questa mattina, 29 maggio, in un istituto superiore di Abbiategrasso: uno studente sedicenne ha accoltellato una professoressa e, dopo essersi richiuso in una classe con alcuni compagni, ha esploso diversi colpi di pistola (pare giocattolo) per aria. È stato bloccato dai carabinieri.
La vittima è una insegnante di 51 anni. Secondo le prime informazioni le sue condizioni sono gravi, ma non è in pericolo di vita. L’aggressore l’ha colpita alla testa e a un braccio. Comprensibile panico Fra i docenti e gli studenti della scuola, la “Emilio Alessandrini” di via Einaudi.
Lo studente, che ora sarebbe sotto choc, ha agito verso le 8.30. I carabinieri stanno accertando ancora la dinamica e le motivazioni dell’accaduto. Sul posto sono intervenute tre autoambulanza e un’auto medica del 118 assieme ai militari dell’Arma, allertati per una sparatoria in corso.
Comune: «Supporto psicologico con Asst»
«Un fatto di estrema gravità che racconta quanto sia difficile oggi per il corpo docente confrontarsi con i disagi giovanili che si sono acuiti dopo la pandemia»: così l’amministrazione comunale in una nota diffusa nel pomeriggio in cui si sottolinea come «l’Istituto Alessandrini è particolarmente attento ai bisogni della popolazione scolastica che sono al centro del processo educativo e didattico. L’amministrazione comunale metterà a disposizione dell’Istituto un servizio di supporto psicologico con la collaborazione di Asst per le persone maggiormente coinvolte nell’accaduto, studenti e insegnanti, al fine di dare sostegno nell’elaborazione di quanto avvenuto».
Regione: «Serve profonda riflessione»
«Vicinanza» da tutta la Regione Lombardia «e gli auguri di una pronta guarigione»: questo il commento del presidente Attilio Fontana, con gli assessori regionali Simona Tironi (istruzione, formazione e lavoro) e Romano La Russa (sicurezza). «Fatti come questo – dice Tironi – ci inducono ad una riflessione sempre più profonda, che la scuola non deve essere solo un luogo di apprendimento ma anche un luogo di educazione alla vita in forte sinergia con la famiglia, la quale non deve essere un mero spettatore, ma protagonista».
Per La Russa «è triste rilevare come troppo spesso nelle nostre scuole manchi il rispetto dei docenti, lo dimostra l’aumento di episodi violenti e anche di casi di bullismo».