Quanta System di Samarate: nuovi orari per far fronte alla crisi pandemica

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SAMARATE – «L’azienda ci ha proposto una distribuzione dell’orario di lavoro della gran parte dei lavoratori in presenza su due turni. Avevamo già pensato anche noi a una soluzione del genere, durante la prima ondata pandemica, quindi la proposta della direzione ci ha trovati ben disposti». Sono le parole di Stefano Galmarini e Roberto Tomarchio, entrambi rsu di Quanta System, azienda con sede a Verghera di Samarate. Per far fronte alla seconda ondata di contagi Covid, la società si è attivata per garantire la sicurezza dei dipendenti. Senza rinunciare al lavoro. La direzione ha quindi convocato la rappresentanza sindacale Fiom Cgil (storicamente presente in azienda) per trovare un accordo sull’orario.

I nuovi orari

«L’accordo interno che siamo andati a stipulare prevede, per il periodo di tempo necessario al superamento dell’emergenza pandemica, una distribuzione dell’orario di lavoro su due turni di sei ore ciascuno, su cinque giorni», rendono noto i due Rsu. Il primo turno ha inizio alle 7.30 e termina alle 13.30, mentre il secondo inizia solo alle 14.00 terminando alle 20.00, in modo che i lavoratori dei due turni non abbiano modo di incontrarsi, diminuendo in maniera significativa il rischio di eventuali contagi.
Una situazione che è considerata «anomala per quanto riguarda la nostra realtà produttiva», proseguono. «I nostri prodotti infatti sono macchine utensili assemblate e finalizzate dai tecnici, all’interno del nostro ciclo produttivo non sono presenti macchine automatiche che prevedono un utilizzo a ciclo continuo». Ma in ogni caso, la proposta è stata ben accolta.

I provvedimenti

Oltre agli orari, si aggiungono altri provvedimenti, pensati per garantire la sicurezza. Come spiegano Galmarini e Tomarchio: «Per tutto il periodo non sarà consentito accedere agli spazi comuni (sala mensa, sala relax, area fumatori). Se i carichi di lavoro lo renderanno necessario si valuterà l’opportunità di lavorare nella giornata di sabato. La turnazione ha avuto inizio lunedì 2 novembre, quindi con qualche giorno di anticipo rispetto all’ultimo decreto. Ci auguriamo che questa soluzione, unita allo scrupoloso rispetto delle norme igenico-sanitarie in vigore da parte di tutti i colleghi, possa consentire a Quanta System di operare serenamente anche in questo periodo così complesso».

Le decisioni del primo lockdown

Purtroppo l’emergenza pandemica che ha contraddistinto quest’anno si è fatta sentire anche su una realtà così solida. Già a partire dall’inizio del periodo di lockdown di marzo, la direzione aziendale ha deciso la chiusura totale per due settimane dello stabilimento, mettendo i lavoratori in ferie e anticipandole a quelli cui le spettanze maturate non riuscivano a coprire l’intero periodo. La fase di chiusura è stata utilizzata per sanificare gli ambienti (operazione ripetuta altre volte in questi mesi) e per adeguarsi alle normative di sicurezza (uso delle mascherine, distributori di gel disinfettante, creazione di percorsi preferenziali).

E poi una breve, piccola ripresa

Successivamente, visto il drastico calo di ordini, è stato fatto ricorso alla prima trance di nove settimane di cassa integrazione previste dal decreto di marzo. Naturalmente i lavoratori degli uffici sono stati abilitati a operare da remoto quando necessario, mentre gli operatori di produzione e magazzino, ovvero i lavoratori in presenza, sono stati convocati a seconda dei carichi di lavoro disponibili. Con il mese di giugno la situazione è leggermente migliorata, tanto che la direzione di Quanta System ha deciso di non fare ricorso a un altro periodo di cassa integrazione anche se i volumi di lavoro durante tutto il periodo estivo sono comunque stati inferiori alle prospettive di inizio anno.

La storia di Quanta System

Quanta System di Verghera di Samarate – parte del Gruppo fiorentino El. En. – è una realtà consolidata a livello mondiale nella produzione di sistemi laser per uso elettromedicale. E’ stata fondata a Milano nel 1985 e traferitasi poi a Solbiate Olona nel 2003, per andare infine nell’attuale sede di Samarate, nel 2016. Negli ultimi vent’anni di vita ha conosciuto una crescita costante che l’ha portata agli attuali livelli di fatturato, forte di un organico di quasi duecento dipendenti.

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