Ramin Bahrami è cittadino onorario di Busto: «Città che amo. Spero di meritarlo»

BUSTO ARSIZIO – «Busto è una città che amo moltissimo. Aspettavo questo giorno quasi da vent’anni» L’emozione di Ramin Bahrami, uno dei pianisti più quotati sulla scena internazionale, nel ricevere il riconoscimento ufficiale di cittadino onorario di Busto Arsizio, in una sala consiliare gremita che gli ha tributato una standing ovation. «Spero di meritarmi di essere cittadino bustocco – l’umiltà del Maestro – e di portare la musica, da bustocco, in tutto il mondo». Il sindaco Emanuele Antonelli lo aveva accolto così: «Grazie Maestro. Da oggi Busto è ufficialmente casa sua».

Le parole di Bahrami

Poche parole, ma dette con il cuore, da parte del grande artista originario di Teheran, che ormai dal lontano 2004 è legato alla città di Busto Arsizio grazie a Giovanni Mazzucchelli e Paola Colombo, le anime dell’associazione musicale “Rossini”, che domani, 1° marzo, aprirà la sesta edizione del festival BA Classica con l’ennesima esibizione di Ramin Bahrami a Busto, al teatro Sociale. Una copia della pergamena con la cittadinanza onoraria – di fatto la prima attribuita a Busto Arsizio dal 1945 – è stata appesa nell’atrio delle vedute di palazzo Gilardoni, a fianco di quella del Milite Ignoto, che risale al novembre 2021.

Le motivazioni

«Lo consideriamo un bustocco e lui si considera uno di noi, a Busto si sente a casa, lo ha dichiarato più volte. Siamo orgogliosi e onorati di scrivere il suo nome tra quelli dei nostri 84mila cittadini». Così il sindaco Emanuele Antonelli motiva il riconoscimento a Ramin Bahrami. «Il maestro ha scelto Busto non per caso ma per amicizia. Tra tanti palcoscenici ha scelto noi, e grazie a lui Busto è un palcoscenico di eccellenza». Ma non c’è solo la musica, ma anche «l’impegno sociale» tra i meriti di Ramin. «Faremo il possibile per essere alla sua altezza» promette il sindaco. La presidente del consiglio comunale Laura Rogora sostiene che questo riconoscimento è «motivo di orgoglio che speriamo possa ispirare altre personalità a seguire il suo esempio di impegno, dedizione e talento».

La rivoluzione della cultura

Ramin Bahrami tra Giovanni Mazzucchelli e Paola Colombo

Batticuore per la vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli: «Con molta emozione provo a pensarmi suo assessore alla cultura, ruolo di cui non mi sento all’altezza. La prima cittadinanza onoraria ad un esponente della cultura, è un messaggio rivoluzionario. La cultura è l’unica arma contro il degrado e l’inciviltà, che stiamo cercando di mobilitare da anni. Uno strumento che scuote le coscienze – si rivolge a Bahrami – come lei sta dimostrando attraverso la sua musica e la sua voce. A Busto la cultura non sarà mai più cenerentola». E il presidente della “Rossini” Giovanni Mazzucchelli definisce Ramin Bahrami un «cittadino capace di parlare il linguaggio universale della musica. Grazie Ramin per il tuo attaccamento alla città e l’affetto che hai sempre dimostrato».

Sala consiliare gremita

In Comune arriva il pubblico delle grandi occasioni, tra cui anche qualcuno che percorre il corridoio della sala consiliare confessando di non essere «mai stato qui». Il mondo della musica e della cultura è presente in forze. E la sala esagonale è agghindata per le feste, con musica classica di sottofondo, un elegante “red carpet” al centro e una poltrona rossa per l’ospite speciale della serata. Quando in sala entra Ramin Bahrami, viene accolto da un calorosissimo applauso, poi sullo schermo scorre il video del concerto dello scorso anno in cui il pianista iraniano, sul palco del teatro Sociale, proclama che «da bustocco adottivo sono sempre felice di suonare qui per voi». Fu la scintilla che convinse l’amministrazione a proporre la cittadinanza onoraria. Arrivata con una standing ovation per Ramin Bahrami.

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