Il Milite Ignoto è cittadino onorario di Busto: «Un simbolo e un esempio»

BUSTO ARSIZIO – «Il Milite Ignoto diventa cittadino di Busto, come già in altri 3500 Comuni italiani». Lo ha proclamato il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli nel momento conclusivo delle celebrazioni della Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale del 4 novembre, che si sono svolte questa mattina, domenica 7 novembre, tra il Tempio Civico e la sala consiliare di palazzo Gilardoni. «Diventa figlio della nostra città» ha affermato Antonelli prima della scopertura della «pergamena di benvenuto», nell’atrio delle vedute al primo piano del palazzo municipale: «Non lo dimentichiamo anzi lo ringraziamo per l’esempio che rappresenta e i valori che incarna». Alla cerimonia erano presenti diversi esponenti della giunta e alcuni dei nuovi consiglieri comunali, oltre alle rappresentanze militari in alta uniforme.

La cerimonia

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In occasione del centenario della commemorazione del Milite Ignoto, dopo la Grande Guerra, il Comune di Busto Arsizio ha accolto la proposta della sezione di Busto dell’associazione nazionale famiglie dei caduti e dispersi in guerra, presieduta da Sergio Ferrario, di conferire la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. La mattinata si è sviluppata tra il Tempio Civico, dove il prevosto monsignor Severino Pagani ha celebrato la Messa, il Portichetto delle Memorie di Santa Croce e il Monumento ai Caduti di piazza Trento e Trieste, dove c’è stato il picchetto per la deposizione delle corone di fiori, e la sala consiliare di palazzo Gilardoni dove si è svolta la cerimonia ufficiale di conferimento della cittadinanza onoraria.

Accanto al sindaco Antonelli erano presenti il vicesindaco Manuela Maffioli e i neo assessori Daniela Cerana, Mario Cislaghi, Maurizio Artusa e Salvatore Loschiavo, oltre ai consiglieri di maggioranza Patrizia TestaLuca Folegani e Paolo Geminiani e a quelli di minoranza Valentina Verga, Paolo Pedotti e Santo Cascio. In prima fila i rappresentanti delle forze armate e delle forze dell’ordine, ma anche delle associazioni combattentistiche e partigiane, con gli Alpini e la Croce Rossa. Unica assenza, quella della banda che normalmente accompagnava il corteo per le vie del centro. Le celebrazioni avevano avuto il là venerdì sera al teatro Fratello Sole con la riflessione curata dai ragazzi delle scuole superiori della città che «hanno letto i nomi dei circa 300 bustesi che perso vita nella Grande Guerra, l’inutile strage».

Il discorso ufficiale

«Cento anni fa fu un colpo di genio far passare per l’Italia la bara del Milite Ignoto, eroe suo malgrado, simbolo del sacrificio della Patria – le parole del sindaco Antonelli in sala esagonale – per la prima volta il popolo unito a celebrare un dolore collettivo, un sentimento comune». Un esempio per l’oggi e per la “guerra” che si sta combattendo contro la pandemia, «in un momento in cui l’emergenza non è del tutto superata, ma il ritorno alla normalità è sempre più vicino, grazie alle armi della ricerca scientifica e al comportamento esemplare della stragrande maggioranza dei cittadini». Una circostanza che ha reso «ancor più forte il senso di appartenenza alla Patria», tanto che il primo cittadino ha colto l’occasione per «ringraziare le forze armate e le forze dell’ordine che contribuiscono a mantenere la pace e sicurezza, ma anche per il ruolo che hanno avuto nell’emergenza pandemica. Un grazie che estendiamo alla Croce Rossa e alle Protezione Civile sempre pronte a dare una mano».

L’appuntamento all’8 dicembre

Dopo aver sostenuto il progetto del Milite Ignoto, l’Associazione Caduti e Dispersi sta realizzando una stele dedicata alle madri e alle vedove dei combattenti, che sarà inaugurata l’8 dicembre come pietra viva davanti al sacrario di Borsano.

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