«Riscatto nel limbo da mesi». A Busto la protesta dei proprietari delle case Peep

BUSTO ARSIZIO – «Da mesi attendiamo di poter concludere l’operazione di riscatto dell’area su cui è costruita la nostra abitazione, ma in Comune si è bloccato tutto e non abbiamo risposte». Da Beata Giuliana sale la protesta di alcuni proprietari di case Peep, che si trovano con la pratica impantanata in attesa che Palazzo Gilardoni recepisca la nuova normativa di legge in materia. «A breve prevediamo di portare in approvazione la delibera» rassicura l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani. Si tratta di una delle prime pratiche sul tavolo della dirigente all’urbanistica Monica Brambilla, che ha appena ripreso l’incarico che aveva lasciato un paio di anni fa.

Il caso

La vicenda riguarda le case di edilizia convenzionata del quartiere di Beata Giuliana (e non solo), costruite su terreni che il Comune di Busto Arsizio aveva concesso in diritto di superficie per agevolarne l’edificazione. Da diversi anni ormai è possibile, per i proprietari delle abitazioni, riscattare il terreno, per acquisire così a tutti gli effetti la proprietà della casa. Un’opportunità che però si è bloccata nel momento in cui è entrata in vigore una normativa nazionale (a fine luglio) che il Comune non ha ancora recepito.

Lo stop improvviso

«Ci mancava solo da pagare, il Comune aveva già quantificato la cifra e io avevo già incaricato il notaio» rivela una delle persone interessate al riscatto della propria casa. La pratica è ferma da quando il Comune ha comunicato che la stipula della convenzione per la cessione dell’area «potrà intervenire solo dopo il recepimento delle nuove disposizioni legislative da parte del Consiglio comunale». Era settembre, «da allora sono passati ormai cinque mesi» e nel frattempo da Palazzo Gilardoni non sono arrivate risposte certe.

Il limbo

Un limbo che inizia a creare disagi e preoccupazione. La normativa da recepire introduce nuovi parametri di calcolo, più favorevoli ai proprietari, per il riscatto delle aree Peep. Ma i residenti interessati si dicono «disposti a pagare anche la cifra già pattuita, più alta», pur di arrivare a chiudere l’operazione in tempi rapidi. C’è ad esempio chi ha già un acquirente per l’abitazione che è in attesa di poter rogitare, con un mutuo già approvato dalla banca. «Tutto bloccato» da lungaggini che, agli occhi dei cittadini, appaiono incomprensibili. «Altri Comuni hanno già recepito questa nuova normativa – raccontano da Beata Giuliana – non si capisce perché Busto sia così in ritardo». Intanto sulla vicenda si è mobilitato anche il consigliere comunale del quartiere, Alex Gorletta della Lista Antonelli Sindaco, che ha promosso un incontro tra alcuni proprietari e l’assessore alla partita.

Rassicurazioni da Palazzo

La soluzione potrebbe non essere lontana. «La delibera verrà portata a breve in approvazione in giunta» prova a rassicurare l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani. «Si tratta del recepimento di una disposizione legislativa che comporterà dei mancati introiti per il Comune su ogni singola operazione, dato che le condizioni di riscatto sono più favorevoli per i proprietari, perciò è stata necessaria una valutazione dell’impatto sul bilancio». Anche se, paradossalmente, con la nuova normativa i proprietari delle case Peep potrebbero essere incentivati a riscattare le aree, procurando quindi sul lungo periodo introiti aggiuntivi per le casse comunali.

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