RSA Accorsi di Legnano, il comitato dei parenti: «Dai gestori è tornato il silenzio»

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LEGNANO – Il comitato parenti della RSA Accorsi di Legnano fa il punto della situazione dopo 4 mesi di «lotta per migliorare la situazione che si è venuta a creare a causa della pandemia, ma non solo, all’interno della struttura». E lamenta il dietrofront del gestore, dopo le incoraggianti prospettive che si erano aperte qualche settimana fa. «A KCS – riferisce il comitato – abbiamo fatto alcune richieste: fino al 30 maggio, ultimo giorno della presenza della Protezione Civile, sembrava che tutto si avviasse verso un percorso di collaborazione e di cambiamento. Poi lentamente tutto è cambiato, tornando ad atteggiamenti di chiusura nei confronti di noi parenti. Ora, noi parenti non siamo assolutamente contenti e non ci sentiamo tranquilli davanti a questo comportamento, che a tratti diviene particolarmente espulsivo. In ultimo, è importate sottolineare che noi abbiamo con il gestore un contratto in essere di servizio».

Tante le domande che attendono risposta

Il comitato ha quindi reso pubblico l’elenco di domande avanzate al gestore della RSA, ma finora rimaste inevase: il menu settimanale degli ospiti (domanda avanzata il 18 maggio); una responsabile assistenziale alberghiera, così da avere un referente per la dotazione degli indumenti per gli ospiti (25 maggio); un medico di riferimento per gli ospiti che comunichi con i parenti, in modo da avere una continuità terapeutica e di relazione (14 giugno); se è ripartito il servizio di fisioterapia e l’attivazione dell’impianto di videosorveglianza dei corridoi a circuito chiuso, sempre nel rispetto della legge sulla privacy per ospiti e lavoratori (14 giugno); infine, esami sierologici da prelievo ematico per gli ospiti presenti (richiesta presentata il 29 giugno e il 1° luglio).

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