I Punkreas tornano a casa, Rugby Sound da bis. «No global: avevamo ragione noi»

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LEGNANO – «Trentadue anni così è veramente dura» ha scherzato Cippa ieri, mercoledì 6 luglio, al termine del concerto al Rugby Sound Festival in cui il pubblico entusiasta ha imposto ai Punkreas un ulteriore bis a sorpresa dopo aver ascoltato i pezzi dell’“XXX e Qualcosa…Tour” che celebra, con ritardo a causa della pandemia, trentennale e uscita del “Best of”. Come promesso l’evento, per cui biglietti sono stati venduti al prezzo speciale di 2 euro, è stato sdoppiato nella scaletta per raccontare meglio, tra punk, hardcore e ska, le fasi storiche della band. Con un punto fermo: «Nel 2001 avevamo ragione noi».

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A casa dopo esser stati “Sotto esame”

Dopo che i Bastard Sons of Dioniso hanno provveduto a preparare il pubblico con il nuovo singolo “Restiamo umani”, “L’amor carnale”, “Rumore nero” e “Fuck her gently” dei Tenacious D la voce sempre più distorta di Hal che canta il girotondo in “2001 Odissea nello spazio” ha segnato l’arrivo sul palco dei Punkreas. «Che bello suonare a casa, a casissima»: l’attacco, subito accompagnato dal pogo e dalla nube di polvere che ha avvolto il pubblico per tutto il concerto, è stato con “Sono vivo”, “Voglio armarmi”, “Bastardi” e “Elettrosmog”.

«Come sono stati questi due anni, in cui siamo stati esaminati dalla testa ai piedi? Ci siamo sentiti “Sotto esame”», così Cippa ai presenti, per proseguire con “Salta”, e “Inequilibrio”. A Noyse il compito di introdurre “Toda la noche”: «Già nel 2001 gridavamo queste cose a Genova, prima che ci manganellassero nei denti, e ci chiamavano “no global”. Ora sono stati globalizzati povertà, riduzione dei diritti sul lavoro, virus e ultimamente anche la guerra: nel 2001 avevamo ragione noi».
Nel presentare in versione elettrica “Il prossimo show” il pensiero è andato alla data acustica tenuta al Teatro Tirinnanzi: «Prima della pandemia non potevamo suonare a Legnano. E adesso ci sono voluti i giocatori di rugby». A chiudere “il primo tempo” “Modena-Milano”, “Sosta” con gli auguri di compleanno a Serena e “Canapa”: «Quando torneremo, saremo negli anni Novanta: quindi tutti più giovani, anzi – ha scherzato il cantante – qualcuno di voi che non era neanche nato scomparirà».

“Disgusto totale” negli anni Novanta

Le sigla del Tg1 e l’annuncio della caduta del Muro di Berlino nel novembre 1989 hanno dato il via alla seconda parte dello spettacolo, con un cambio d’abito che ha visto i membri dei Punkreas sfoggiare sulle magliette nomi di miti come Ramones, Misfits e Anthrax. Se dopo “Voglio rallentare”, “Falsi preoccupati” e il plauso al Circolone di Legnano l’invito è stato a essere «bollenti come “Vulcani”», una carrellata di discorsi di politici, aperta dalle parole di Craxi e mixata alla litania di “Eyes wide shut”, ha rinnovato il “Disgusto totale”. Senza dimenticare nuovi bersagli: «Una volta “Ultima notte” era dedicata alla televisione, che ora non viene più usata. Ma siamo felici di vedere che non c’è nessuno a usare i telefonini per stare a registrarsi l’intero concerto». E negli anni Novanta sono «tutti più belli come voi, tutti tranne uno»: “Il vicino” con “La canzone del bosco”, la sequenza “Acà toro”, “Occhi puntati” e i ripetuti bis di “Funny” sembravano aver detto la parola “fine”.

Ma i ripetuti cori dal pubblico «se non fate l’ultima noi non ce ne andiamo» hanno stanato la band ancora una volta. «Scusate, ero già a dormire», la battuta di Cippa prima di salutare con “Chiapas”, “Polenta e kebab” e nuovamente “Canapa”. «Di solito non ci capitano questi imprevisti. Questa è la mia città, Legnano!».

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