Nido di Samarate, le educatrici contro il Comune: «Poco rispetto»

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SAMARATE – L’amarezza delle educatrici è evidente: «Poco rispetto nei nostri confronti». Erano presenti anche loro in Commissione Istruzione lo scorso 25 maggio, per conoscere gli sviluppi che riguardano il futuro dell’asilo nido di Samarate. Si dibatte sul termine migliore, con la maggioranza che preferisce «appalto» e la minoranza che insiste su «esternalizzazione». Ma il risultato non cambia: il servizio del Nidondolo verrà affidato a una società esterna. Un passaggio che sarà ufficializzato dal consiglio comunale.

Gli sviluppi

In ordine: sono state fatte molte proposte sul futuro dell’asilo nido. A non cambiare è la necessità di ricorrere a una società esterna, visto che oggi il numero di dipendenti comunali non è in grado di gestirlo in maniera diretta. L’assessore Linda Farinon (Istruzione), insieme alla coordinatrice dell’area socio educativa Tiziana Primi, ha presentato il quadro che, salvo imprevisti, sarà quello ufficiale. «È possibile procedere con l’affidamento esterno in toto, integrando il funzionamento con i dipendenti comunali (che resterebbe giuridicamente dipendente dell’ente locale) e con il mantenimento dell’inquadramento economico e giuridico del contratto». Il gestore esterno si prenderebbe carico «dell’organizzazione generale del servizio, del coordinamento e della gestione del personale (anche comunale, che risponderebbe al gestore)». Tra i vantaggi, spiccano «la gestione del servizio e del personale in modo più flessibile». Ma anche un «miglior coordinamento delle assenze dei dipendenti, che potrebbero essere sostituiti da quello individuato dall’ente gestore».

L’amaro delle educatrici

In aula, anche le coordinatrici dell’asilo. Eloquente il loro commento: «Poca comunicazione, poco coinvolgimento, poco rispetto. Sono tanti anni che lavoriamo per il Comune e siamo sempre state disponibili». A preoccupare è anche il ritorno in classe a settembre: visto il numero delle operatrici attuali, sono previsti 21 bimbi, mentre il numero di capienza massima potrà essere raggiunto solo con l’intervento della società esterna.

Le minoranze murano

Dal fronte della minoranza, Alessio Sozzi (M5S): «Siamo arrivati a quello che si è sempre pensato: esternalizzare. I ritardi delle gare di appalto, a causa del bilancio di previsione che ancora non è stato approvato, ha delle ripercussioni. Il mio timore è rivolto ai dipendenti, alla qualità del nuovo servizio e ai bimbi che passeranno da un’assistenza all’altra». Così il coordinatore di Samarate Città Viva, Maurizio De Tomasi: «La cosa peggiore è che a settembre il nido accoglierà al 50% di quanto potrebbe fare. Il consigliere delegato al Bilancio (Leonardo Tarantino, ndr) ha parlato dell’aumento delle tasse per raggiungere la massima capienza, ma non sa ancora quando sarà dato l’appalto. I dipendenti comunali resteranno, ma funzionalmente risponderanno a una società esterna».

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