“Grattini” alle studentesse: professore del Saronnese a processo per molestie su minore

Il linguaggio “slang” giovanilistico, i consigli ai maschi di “andare a donne” (solo suggerito in un linguaggio decisamente più colorito), le indicazioni di dove si spaccia per compare le canne. E i “grattini” sulla schiena che in un caso si sarebbero trasformati in qualcosa di più.

Accusa a tre

Sono tre le studentesse che hanno accusato un docente 50enne di una scuola superiore del Saronnese di molestie sessuali. Il docente è assistito dall’avvocato Vincenzo Girasole. Di queste oggi, mercoledì 16 marzo, una sola si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Silvana Liguoro, contro il professore davanti al collegio del tribunale di Busto presieduto dal giudice Nicoletta Guerrero (Cristina Ceffa e Giulia Pulcina a latere). A giudizio, chiamato alla responsabilità civile, anche l’istituto scolastico rappresentato dall’avvocato Carlo Alberto Cova.

Grattini e palpeggiamenti

La sintesi dell’accaduto è presto detta. Il docente avrebbe usato un linguaggio molto giovanilistico, piuttosto colorito, per rivolgersi agli studenti. E avrebbe fatto dei “grattini” alla schiena ad alcune studentesse. In un caso il “grattino” si sarebbe spinto troppo in basso. In un’altra circostanza l’insegnante avrebbe palpato il fondoschiena ad un’allieva. I fatti sono compresi in un periodo che va dal 2016 al 2018 quando le ragazze erano tutte minorenni.

Nessuna segnalazione alla scuola

La scuola, per contro, non avrebbe mai avuto segnalazioni scritte dell’accaduto. Provvedendo a spostare il docente ad altra sezione, al quale poi non è più stato rinnovato il contratto, quando voci e mezze lamentele da parte di una studentessa e dei genitori sono arrivate all’orecchio della presidenza. Anche in quel caso, però, nessuna segnalazione è mai stata formalizzata all’istituto. Si torna in aula il 28 settembre.

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