Malpensa, tavolo tecnico per i senzatetto. In campo Regione e Comune di Milano

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Il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, l'assessore regionale Elena Lucchini e l'assessore di Milano Lamberto Bertolé

VARESE – Anche Regione Lombardia e Comune di Milano affiancano le istituzioni varesine per affrontare il problema della presenza dei senzatetto presso l’aeroporto di Malpensa. A Villa Recalcati questa mattina, venerdì 28 luglio (nel video qui sotto le interviste) un incontro per definire le strategie di intervento per un fenomeno che non accenna a diminuire. L’obiettivo è quello di agganciare contributi nazionali ed europei per dare una risposta più strutturale. Il primo passo sarà la costituzione di un tavolo tecnico.

Milano c’è

Al primo incontro dello scorso giugno aveva fatto notizia l’assenza di Palazzo Marino, con i rappresentanti dei Comuni, a partire dal sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria, a far notare la sedia vuota. Stavolta invece il Comune di Milano era presente, con l’assessore a welfare e salute Lamberto Bertolé, che ha portato l’esperienza della metropoli meneghina con la Stazione centrale, al cui interno gravitano circa 80 persone in base ad un recente censimento. «Non è un’emergenza, ma è un tema strutturale», ha detto, per poi suggerire l’apertura di un tavolo tecnico con tutti gli enti coinvolti del territorio per capire come attivare buone pratiche. «Bisogna muoversi non come singolo comune, ma costruire un sistema che deve essere strutturato».

Anche Regione

Presente fisicamente anche Regione Lombardia, che al primo incontro aveva partecipato in videocollegamento. A Villa Recalcati c’era Elena Lucchini, assessore regionale a famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità. Nel suo intervento ha fatto una panoramica di tutti i fondi nazionali ed europei che si possono intercettare, con Palazzo Lombardia che può svolgere una funzione di raccordo. «Tutti insieme, con gli enti del terzo settore, dobbiamo intervenire su questa fragilità per trovare una soluzione congiunta per accogliere queste persone e integrarle nella società».

Lo stato di fatto

Ad oggi sono 28 le persone senza fissa dimora stanziali a Malpensa, di cui 21 di nazionalità italiana. Un numero che nella stagione invernale triplica fino ad arrivare a circa 100 unità. Un fenomeno costantemente presente, che ha visto anche numerosi risvolti problematici, con aggressioni a danno di passeggeri e personale. Sea ha ricordato l’accordo vigente con la Croce Rossa, che interviene con regolarità per un monitoraggio della situazione. Come ricordato da una volontaria del comitato di Gallarate tutti i venerdì sera intervengono nello scalo squadre da 2 a 4 volontari per stabilire un contatto con i senzatetto al fine di dare un’alternativa all’aeroporto. Un lavoro complesso: ci vogliono settimane o addirittura mesi per guadagnarsi la loro fiducia, e se c’è chi accetta di farsi aiutare c’è anche chi invece non vuole cambiare la propria situazione.

Dubbi su uno spazio di accoglienza

Caritas ha lanciato un’idea, ovvero individuare all’interno dell’aeroporto uno spazio di accoglienza che non sia un dormitorio, ma comunque uno spazio di accoglienza temporaneo interno per cercare di agganciare meglio le persone senzatetto e leggere meglio le situazioni. Un’idea su cui Davide Pisoni, direttore operazioni Sea Malpensa, ha espresso perplessità. «Ne possiamo parlare, ma non è banale trovare uno spazio e il dubbio che ci rimane è che uno spazio di questo tipo possa diventare un’attrattiva per le persone in difficoltà». Anche da Caritas qualche dubbio: «Forse creare un punto in aeroporto non può portare benefici, perché se il numero aumenta la gestione diventa difficile».

Un tavolo tecnico

A fare una sintesi finale il prefetto Salvatore Pasquariello. «Pensiamo ad un percorso che può partire da un tavolo tecnico, per approfondire le possibilità e allestire un progetto che vada a chiedere un finanziamento. Si tratta di pensare ad una regia che veda come partner importante Sea con l’individuazione di un ente pubblico di riferimento: coordinatore può essere Ats Insubria. Il Comune di Milano con la sua esperienza ci potrà dare una mano». Il gruppo di lavoro ristretto si riunirà già mercoledì 2 agosto, con il duplice scopo dell’assistenza e del possibile reinserimento nel tessuto sociale delle persone senza fissa dimora e dell’eliminazione dei problemi di degrado dell’ambiente aeroportuale e di sensazione di insicurezza da parte del personale e dei viaggiatori in quell’ambito. Dopo le attività del gruppo di lavoro un terzo incontro si terrà ad ottobre a Villa Recalcati per fare il punto della situazione.

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