«Referendum sul mercato di Sesto: così non si raggiunge il quorum»

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Il primo giorno di voto della consultazione sul mercato offre lo spunto a più di una riflessione. La prima sul numero dei votanti, 153, che se rappresentasse la “moda” prevalente per i 10 giorni di voto ci consegnerebbe un risultato assai lontano dal quorum (1530 < 2660). Ieri sono stati 209 e oggi 156: ancora troppo pochi. La seconda sul curioso atteggiamento di Sindaco e Vice Sindaco che tengono segreto il loro voto. Legittimamente, per carità. Ma essendo loro chiamati a gestire l’esito della consultazione, in un ruolo determinante, sarebbe stato un bel gesto di trasparenza verso i loro elettori e verso tutti i cittadini il comunicare la loro personale scelta, nel momento in cui hanno deciso di votare, cioè di dare un preferenza per una scelta, e non di astenersi delegando la scelta in toto ai cittadini. La terza riguarda la platea dei votanti che la Giunta e la maggioranza hanno voluto estese anche ai 16enni, aumentando così i numero dei votanti e il quorum da raggiungere: ben 2660. Una scelta quantomeno discutibile, specie a fronte della scelta a mio giudizio ingiustificata, di escludere gli stranieri residenti a Sesto (tranne i comunitari). Non vedo perché non permettere a questi cittadini, che abitano come noi la città e contribuiscono a farla vivere, di esprimere il loro parere. Un inutile gesto di chiusura che poteva essere evitato, ricordando che invece anni fa, ai tempi dei comitati di quartiere, i cittadini stranieri regolarmente residenti, potevano votare e anche essere eletti in quegli organismi. Un’esperienza che allora fu giudicata da tutti positiva.

Roberto Caielli
(Insieme per Sesto)

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