Nuova Marna a Sesto, Colombo: «La prima pietra a marzo 2021»

sesto calende nuova marna

SESTO CALENDE – La posa della prima pietra della Nuova Marna, il maxi-progetto che cambierà l’immagine del lungofiume a Sesto Calende, «avverrà entro il 31 marzo». Lo ha annunciato giovedì sera 26 novembre in consiglio comunale il capogruppo di maggioranza Marco Colombo, delegato del sindaco Giovanni Buzzi per gestire la più importante opera pubblica del mandato in corso.

La posa della prima pietra

Della Nuova Marna si parla ormai da 11 anni. Il centrodestra prevede di demolire l’intero complesso della storica sala da ballo, ormai inagibile, per lasciare il posto sul lungofiume alla nuova sede del Circolo della canoa e a una sala civica più grande, dove c’è ora piazzale Rovelli, al riparo dunque da possibili esondazioni del Ticino. Il progetto ha accumulato negli anni notevoli ritardi. Basti pensare che Colombo, per giustificare l’ennesimo rinvio, ad aprile 2019 dichiarava: «Contiamo di partire con i lavori a inizio del prossimo anno. E di consegnare tutto alla città entro dicembre 2021: quell’anno il Natale lo festeggeremo insieme nella nuova Marna».
E’ evidente che anche quel cronoprogramma nel frattempo sia saltato, ma ora secondo l’ex primo cittadino i tempi sono davvero maturi per aprire il cantiere. «Tra qualche giorno verrà validato il progetto esecutivo, ed entro il 31 dicembre uscirà il bando di gara su inviti», ha reso noto in aula l’altra sera. «E’ una procedura, seppur importante perché ha un valore superiore ai 5 milioni di euro, molto veloce, grazie ahimé in questo caso alla fortuna del Covid, che ci fa stringere le procedure per cercare di dare un impulso all’economia».

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I costi della Nuova Marna

Sul progetto della Nuova Marna era inizialmente prevista anche un’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza “Sesto 2030”, sparita però dalla versione definitiva dell’ordine del giorno. «Quello che più ci turba di questo Consiglio è quanto in esso non è stato discusso: i conti della Marna derivanti dall’accordo di programma con Regione Lombardia», spiegano dalla lista civica d’opposizione nei commenti a caldo al termine della seduta. «Avevamo infatti presentato una interrogazione, che prima ci era stata posticipata al prossimo consiglio “perché gli uffici non sarebbero riusciti a rispondere in tempo”, per poi apprendere che invece non era stata dichiarata ammissibile, perché da farsi direttamente agli uffici come accesso agli atti. Chiariamoci: che la Ragioneria sia l’ufficio deputato a parlare di soldi è noto a tutti, ma che non si consideri diritto di una minoranza chiedere conto di quanti soldi sono entrati e quanti sono stati spesi per un progetto faraonico come la Nuova marna non ci pare affatto normale. Come non ci pare normale che né il sindaco Buzzi né il delegato alla Marna Colombo sappiano snocciolare al volo i numeri salienti di quella che è l’opera di mandato principale, promessa oramai da 11 anni ma di cui, tra promesse disattese e rinvii, non si è ancora posata la prima pietra».

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