Sesto al voto, Colombo (Lega) apre a FdI: «Vado oltre i mal di pancia personali»

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SESTO CALENDE – «Io sono un politico, farò di tutto per tenere il centrodestra unito. Zacchetti? Non devo mangiarci insieme. Le divergenze ci sono e le cicatrici restano. Ma sinceramente mi faceva più male quando da piccolo cadevo dalla bici». Marco Colombo la butta sull’ironia. Ma il messaggio del capogruppo leghista a Sesto Calende è chiarissimo: se Fratelli d’Italia chiede di fare la pace in vista delle Amministrative 2024, il leader della maggioranza è disposto a mettere da parte i personalismi. Anche se vuol dire ingoiare il rospo e andare oltre il duro scontro avuto soltanto un anno fa con il presidente di circolo di FdI, Cesare Zacchetti.

Lo scontro alle spalle?

La lite fra Colombo e Zacchetti era diventata una lite fra il Carroccio e il partito di Giorgia Meloni. Tanto da causare uno strappo nel centrodestra che sembrava impossibile da ricucire. Invece oggi i Fratelli allungano una mano e la Lega la stringe. Della serie: la coalizione prima di tutto. Il capogruppo leghista lo ha già accennato durante l’ultimo consiglio comunale. E adesso rincara la dose: «Io stimo Fratelli d’Italia. Ho sempre lavorato bene con loro, ho rapporti personali coi vertici e per me non è un problema andare avanti. I mal di pancia ci sono solo con Zacchetti. Ma faccio politica e auspico un bel percorso insieme, che sia espressione di Sesto e dei cittadini. Replicando il governo regionale e quello nazionale».

Il centrodestra unito. Chi si candida?

Lega, FdI e Forza Italia insieme. Ma chi sarà a rappresentare i partiti alle elezioni? Le regole della politica danno per naturale la ricandidatura del sindaco uscente. Ma per Giovanni Buzzi è un’ipotesi tutt’altro che scontata, al momento. Un suo passo indietro obbligherebbe il centrodestra a correre ai ripari e trovare un’alternativa. Il nome sotto i riflettori? Colombo. Che tira il freno a mano: «Me lo stanno chiedendo tutti. Ma adesso la risposta è un secco no». Più o meno, in realtà. Sì, perché «se dovessi avere la sensazione che Sesto possa passare in mano alla sinistra, allora farei un ragionamento diverso».
Non è nemmeno da escludere che proprio FdI si imponga. Magari facendo valere quei numeri – dopo le Politiche e le Regionali – che ancora oggi lo rendono il primo partito in città. Quanto basta per arrivare a pretendere non solo più considerazione in coalizione, ma anche il candidato. Restano poi i nomi di chi in questi cinque anni è stato sempre in prima fila, da non scartare a priori in caso vogliano ampliare le proprie ambizioni. Come il vicesindaco Edoardo Favaron o l’assessore Jole Capriglia. Ragionamenti che terranno occupate nei prossimi mesi le segreterie locali e i vertici provinciali, con l’obiettivo di trovare una quadra che possa dare il via alla corsa alle urne.

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