Nuova mensa a Sesto, il prezzo sale a oltre un milione. Il Comune accende un mutuo

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SESTO CALENDE – Sale a 1 milione 18mila euro la spesa per realizzare la nuova mensa a Sesto Calende. I 740mila intercettati in ambito Pnrr – con l’obiettivo di offrire ai bimbi delle Ungaretti uno spazio più ampio per consumare i pasti – non basteranno: ne servono altri 278mila. Una cifra che l’amministrazione del sindaco Giovanni Buzzi ha intenzione di coprire con l’accensione di un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti.

Il mutuo

Lo ha reso noto il vicesindaco Edoardo Favaron all’ultimo consiglio comunale. «Con la stesura del progetto di fattibilità tecnico economica è emerso che i parametri del ministero erano insufficienti per presentare un’opera compiuta in tutte le sue parti», ha detto. Colpa dell’aumento dei prezzi, che sta causando disagi anche in molti altri Comuni. Così il primo cittadino: «Nonostante questa situazione, decidiamo di andare avanti perché la riteniamo un’opera importante. E l’unico modo per proseguire, restando nel limite delle tempistiche imposte (il termine previsto è fine 2025, ndr), è accendere un mutuo. Anche se in passato non l’abbiamo mai fatto». Di più: «Ora, visto che molti progetti altrove non saranno finanziati, la speranza è che i Comuni virtuosi come il nostro possano accedere a nuovi contributi con gli avanzi». I dettagli della manovra sono poi stati spiegati dall’assessore al Bilancio, Roberta Colombo: «Abbiamo previsto che il mutuo avrà una durata di 20 anni, con un tasso ipotizzato del 4% e con un esborso annuo di circa 25mila euro. L’ammortamento partirà dal 2025».

Le idee sul centro cottura

Dalla minoranza, Giancarlo Rossi (Insieme per Sesto) ha precisato che «siamo favorevoli all’opera». Ma con «qualche dubbio sul ricorso al mutuo. Crediamo che un’amministrazione moderna debba essere in grado di attendere i fondi, ma che debba anche cercarli. Attraverso partenariati e facendo rete con le istituzioni del territorio». Poi i ragionamenti sui centri di cottura. Così, a margine, commenta Sesto2030: «Sappiamo che il Pnrr non ne contempla la costruzione. Ma se negli anni avessimo pensato, progettato e finanziato anche un’opera simile, ora quali sarebbero stati i vantaggi legati al nuovo locale mensa? La qualità del servizio sarebbe incrementata (oggi il centro utilizzato si trova a Ferno). E poi gli incrementi dei costi sarebbero stati contenuti».

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