Mensa a scuola, Sesto 2030: «Costi in crescita anche del 20%. Ma stessa qualità»

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SESTO CALENDE – «Un aumento di prezzo elevato, per una qualità che invece non aumenta». Un vero e proprio pallino, quello della mensa scolastica, per Sesto 2030. Il gruppo d’opposizione torna alla carica, in merito agli incrementi dei costi, «più del 20% per le primarie e la secondaria di primo grado e dell’8,33% per le materne e il nido» A rincarare la dose, dicono, il fatto che «non ci sono elementi che possano far pensare a una maggiore qualità».

Il bando mancato

Il dato rilevante, prosegue il gruppo di minoranza, «è il periodo in cui arriva l’aumento: a metà anno scolastico». Il motivo è da cercare nel «bando precedente che, avviato in maggio, è andato deserto». Da qui, il dito puntato contro la giunta, perché si tratta «di un passaggio solo amministrativo». Nel senso che «i contenuti del bando sono stati decisi dall’amministrazione». Il risultato? «Nessuno si è presentato. Per questo si è dovuto prorogare il servizio alla Dussman fino a dicembre, per fare una gara che poi ha visto sempre aggiudicare il servizio alla stessa azienda».

Gli aumenti

Spazio poi ai numeri. «Per chi ha due figli che mangiano tutti i giorni, si tratta di 350 euro annuali di aumento», prosegue Sesto 2030. E ancora: «Per chi ne ha tre, di 520 euro in più». Di fronte alla possibilità che una causa sia da individuare nell’adeguamento alla normativa plastica free, netta la risposta: «Anche nei Comuni vicini ci si è adeguati, senza alcun incremento». Fino all’attacco, che individua la causa nel «disinteresse e disattenzione nei confronti delle famiglie, che già fanno fatica a far quadrare i conti e che ora, visto il periodo, se anche volessero arrangiarsi diversamente, avrebbero maggiori difficoltà». Tra i motivi che portano a scegliere una scuole rispetto a un’altra, infatti, «c’è anche il costo da sostenere e nessuno si aspetta un cambio a metà anno».

Le richieste

La proposta si Sesto 2030, ricordano, era di «scomporre il prezzo nelle sue varie componenti per il nuovo bando. Avrebbe fatto luce certa sui motivi dell’aumento e avrebbe permesso di valutare le offerte su dati più specifici». Fino alla richiesta di chiarimenti: «Vorremmo anche capire perché, su una base d’asta di 5,05 euro per i pasti di elementari e medie – e un ribasso di circa lo 0,06% – ai genitori viene chiesto di pagare 5.20 euro, cioè una cifra più alta». E quindi, la richiesta di chiarimenti: «L’amministrazione ha pensato di accollarsi una parte del costo? Per non gravare sulle famiglie. E in che modo lo ha fatto?».

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