SESTO CALENDE – La società Dussmann si è aggiudicata l’appalto per il servizio di mensa scolastica a Sesto Calende. Ma Sodexo Italia, un’altra azienda in corsa, ha deciso di portare il Comune al Tar. Con l’obiettivo di «ottenere l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, con tutti gli atti preordinati, consequenziali e connessi riferiti al rito dell’accesso e al rito degli appalti», si legge nella delibera di giunta per la costituzione in giudizio da parte dell’ente locale. Ma già alla prima udienza «la ditta ha rinunciato alla domanda», rende noto l’assessore Claudia D’Onofrio (Istruzione). Ora i prossimi step.
La richiesta d’annullamento
Lo scorso 3 febbraio, recita il documento, «veniva notificato all’ente il ricorso in materia di appalti innanzi al Tribunale amministrativo regionale per Lombardia di Milano da parte di Sodexo Italia». Per ottenere l’annullamento «al rito dell’accesso (nota del Comune di Sesto Calende datata 17 gennaio 2023 in risposta all’istanza di accesso formulata dalla ricorrente in data 19 dicembre 2022». Oltre che «al rito degli appalti (determinazione “Aggiudicazione definitiva ed efficace della procedura aperta per l’appalto del servizio di refezione scolastica, per il periodo 2022-2023, dal 2 gennaio fino al termine dell’anno scolastico 2024-2025, con possibilità di rinnovo per ulteriori due anni scolastici e proroga tecnica di 6 mesi” a favore di Dussmann)».
La prima udienza
Una questione giudiziaria che, in parte, si è risolta. Così D’Onofrio: «C’è già stata la prima udienza sulla discussione della sospensiva, per chiedere l’interruzione del servizio». Ipotesi da non prendere in considerazione, visto che «sarebbe assurdo non dare da mangiare ai bimbi», chiosa l’assessore. Ma è un argomento che di fatto non è stato nemmeno affrontato: «La ditta ha rinunciato alla domanda. Ora ci sarà l’udienza per la discussione del merito». E spiega: «Capita che chi non si vede aggiudicato un servizio provi a fare ricorso. Rivendicando un punteggio più alto». Anche perché si parla di «appalti milionari, che di certo fanno gola».