Sant’Agnese, l’appello del prevosto di Somma: «Servono adulti credenti e credibili»

somma sant'Agnese patrono

SOMMA LOMBARDO – «Oggi più che mai servono figure di adulti credenti e credibili, pronti a rischiare il cambiamento, verso un risveglio della fede nelle nostre comunità». E’ l’invito rivolto questa mattina, 21 gennaio, dal prevosto don Basilio Mascetti durante la messa solenne per Sant’Agnese, patrona di Somma Lombardo.

Fede e tradizioni 

I festeggiamenti sono iniziati ieri sera con la consegna dell’Agnesino – la massima onorificenza cittadina – all’ex comandante dei carabinieri Michelangelo Segreto e l’accensione della Passera sul sagrato, in ricordo del martirio di Sant’Agnese. Una tradizione che si perde nei tempi e che si ripete ogni anno, nonostante la partecipazione in piazza non sia più quella di una volta. Lo ha fatto notare il prevosto nella sua omelia, perché in basilica è il momento della riflessione e don Basilio Mascetti lo ha detto senza girarci attorno: «Dobbiamo riconoscere che oggi a essere in crisi è la fede degli adulti. Ci rendiamo conto che manca un modello adulto di vita cristiana, che faccia percepire ai credenti di essere uomini e donne amati dal Signore e suoi testimoni in questa nostra società».

Gli adulti in Chiesa 

«Essere credenti credibili»: il prevosto lo ha fatto persino scrivere sullo stendardo posto sopra il portone della basilica e lo ha ribadito nel suo appello alla città. «Ciò di cui vi è necessità oggi, e che diversi giovani impegnati vanno segnalando con urgenza, non è solo quella di avere davanti a sé credenti adulti significativi, ma un modello contemporaneo di adulto credente».
E’ un invito che Don Mascetti ha definito «decisivo per il cammino della comunità pastorale» e che ha rivolto ai sommesi impegnati nei gruppi parrocchiali, in associazioni e movimenti, in particolare ai genitori e ai nonni che vivono la loro missione educativa anche dentro le mura domestiche. «Voglio credere che anche qui a Somma ci siano adulti consapevoli che il cristianesimo del futuro non si alimenta con piccoli aggiustamenti, ma cresce trovando il coraggio che serve per restituire “attrazione” alla testimonianza cristiana nel tempo che ci tocca vivere».

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