«Spaccheremo in due Legnano». Ma il dispositivo anti-risse manda all’aria i piani

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LEGNANO – «Abbiamo spaccato in due Legnano». «Legnano ha abusato Gallarate, ma noi siamo stati più forti». «Ci vediamo il 21 in largo Tosi per la resa dei conti». Sono alcuni dei messaggi via social intercettati la scorsa settimana dagli investigatori che annunciavano per sabato il bis di quanto successo sabato 14 ottobre, con nuove risse fra decine di ragazzi divisi fra gruppi che si identificano con il comune di provenienza. Stavolta, però, i piani di un altro finesettimana di violenza fra giovanissimi sono stati sventati dal munito dispositivo di prevenzione schierato da polizia, carabinieri e polizia locale, cui ha dato manforte anche la Questura di Milano.

Sventato depistaggio di due giovanissimi

A nulla è servito anche un tentativo di depistaggio delle forze dell’ordine che ha dell’inverosimile. Uno dei ragazzi coinvolti nello scambio di post e messaggi per concordare luogo e data dei pestaggi in massa ha telefonato alla polizia di Legnano, dicendo di sapere dove e quando i gruppi rivali si sarebbero dati appuntamento. Richiesto di presentarsi al commissariato di via Gilardelli, il ragazzo, di 17 anni e abitante a San Giorgio su Legnano, lo ha fatto insieme a uno di soli 13 anni, ripetendo la sua versione: «Si troveranno sabato pomeriggio al Luna Park di Legnano». Non basta: i due hanno sollecitato gli agenti a presidiare i dintorni delle giostre in piazza Primo Maggio, ripetendo «avete capito bene che cosa dovete fare?».

Com’è stato poi appurato dagli investigatori, il luogo fissato era da tutt’altra parte, ovvero in largo Tosi (un gruppo viene identificato proprio come “Quelli del Tosi”), nel pieno centro città. Un’altra soffiata faceva riferimento allo spiazzo davanti al Castello per la stessa sera. Né qui, né altrove però si sono verificati incidenti: merito dei rinforzi schierati per la sicurezza, con una decina di pattuglie e ben 30 uomini interforze a presidiare ogni possibile luogo a rischio, a partire dalla stazione ferroviaria dove per tutta la mattina di sabato sono affluiti dal Varesotto, una decina per treno, gruppetti di malintenzionati.

Coltelli e ordini per i vari gruppi

Anche se stavolta, a differenza di una settimana prima, non ci sono stati scontri né feriti, dalle indagini sono emersi particolari inquietanti. A cominciare dai coltelli (come quelli nella foto in alto) preventivamente nascosti nelle aiole vicine ai luoghi in cui si dovevano mettere a segno le aggressioni e trovati dagli agenti. A impugnarli dovevano essere alcuni dei ragazzi che si erano dati appuntamento sabato. Gli uomini delle forze dell’ordine ne hanno identificati un centinaio, tutti minorenni, sia italiani (una quarantina) che immigrati di seconda generazione (gli altri 60).

Ciascuno di loro appartiene a un gruppo che fa riferimento al luogo di provenienza (Legnano, Gallarate, Cerro Maggiore, Busto Garolfo…); alcuni gruppi sono gemellati tra loro e condividono gli stessi “bersagli”. Le loro strutture non risultano né organizzate né gerarchizzate come vere e proprie bande, ma ogni gruppo ha dei “capetti” che danno il via alle violenze, dopo averle lucidamente pianificate nei giorni precedenti. Anche se a monte non risulta una regia come nelle frange più violente del tifo organizzato, preoccupano la sfrontatezza e la determinazione dei vari gruppi, capaci persino di ordire depistaggi come quello descritto. 

«Sono aggregazioni con una “liquidità” di base – così le descrivono gli inquirenti – unite dal disagio, non da un progetto preciso». In città l’attenzione resterà massima per tutta la durata del Luna Park e in particolare per la prossima settimana, con la data di Halloween (martedì 31 ottobre) inserita tra un lungo “ponte” scolastico e la festività del 1° novembre.

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