Teleriscaldamento a Neutalia, ok a Busto. Antonelli contro il Pd ma solo Fiore dice no

BUSTO ARSIZIO – Quasi unanimità in consiglio comunale per il progetto di collegamento della rete di teleriscaldamento di Agesp all’impianto di Neutalia a Borsano, finanziato con 10 milioni del Pnrr. Solo il consigliere “No Inceneritore” Emanuele Fiore vota contro, mentre il centrosinistra, che si era astenuto in commissione, esprime voto favorevole. Smentendo la polemica preventiva del sindaco Emanuele Antonelli contro quelli che ha bollato come «i quattro moschettieri» (erano in aula i Dem Maggioni, Berutti e Verga e il civico Cascio): «Improponibile un’astensione che ci sarà sicuramente». E invece no.

Il progetto

Il progetto, illustrato dal consigliere delegato alle partecipate Roberto Ghidotti, prevede l’utilizzo del calore, che oggi viene disperso, del termovalorizzatore di Neutalia, per alimentare le reti di teleriscaldamento (che oggi funzionano a metano) di Agesp a Busto Arsizio e di Amga a Legnano. I tracciati comporteranno lo scavo, in gran parte sotto strade pubbliche sul lato verso via Marco Polo a Busto (dove c’è l’attuale centrale termica del teleriscaldamento di Agesp Energia), e in gran parte in terreni agricoli verso Legnano. Con la dichiarazione di pubblica utilità della delibera di consiglio si procederà agli espropri, con indennizzi ai proprietari dei terreni. «Nella realtà – spiega Ghidotti – non si tratta di un vero esproprio ma di una servitù di sottosuolo. Gli indennizzi sui terreni di Busto attraversati per collegarsi alla rete di Legnano saranno a carico di Amga e per ogni albero abbattuto ne verranno ripiantumati due».

Il dibattito

La discussione è meno accesa rispetto a quella avvenuta a Legnano. Dai banchi dell’opposizione prevalgono consensi e cautela. L’ex sindaco Gigi Farioli (PRL) rimarca «il valore politico di visione e di prospettiva fondamentale all’interno di un percorso già attivato dal consiglio, ma anche il raggiungimento di un obiettivo/sogno che non era mai stato centrato». Gianluca Castiglioni (BaC) evidenza «il vantaggio per i cittadini che usufruiranno del teleriscaldamento e la riduzione dell’inquinamento che comporterà». Più prudente il Pd: per Maurizio Maggioni «va chiarito cosa succederà con il passaggio ad un altro soggetto delle quote di maggioranza di Agesp Energia, che gestisce la rete di teleriscaldamento». Conferma la sua contrarietà, già espressa con il voto in commissione, Emanuele Fiore (gruppo misto), ribadendo le obiezioni sulla trasparenza delle procedure di esproprio («ho chiesto più volte su quali testate sia stato pubblicato l’avviso e nessuno in aula mi ha risposto») e sull’adeguamento del progetto al nuovo codice dei contratti, ma anche sul tema politico di una «delibera copia-incolla rispetto a Legnano dove il centrodestra ha votato convintamente contro».

L’attacco preventivo del sindaco

A Fiore risponde il sindaco Antonelli: «Non c’è sotto niente, solo tubi che portano grossi benefici a Busto e a Legnano. A Legnano se votano contro solo per politica stanno sbagliando, ma non conosco le loro motivazioni. Ma io rispetto la sua coerenza – sempre rivolto al consigliere del gruppo misto – i peggiori sono quelli che si astengono. Ignoranti che non capiscono». Nel mirino, dopo la baruffa sul numero legale, c’è ancora il centrosinistra: «I cittadini devono rendersi conto che si sta parlando di 10 milioni a fondo perduto per un lavoro atteso da 20 anni e che da soli non avremmo mai potuto fare. Improponibile un’astensione che ci sarà sicuramente: il guado va attraversato e bisogna ammettere di essere contro a tutte queste iniziative che fanno il bene della città. Dopo il No all’inceneritore e all’ospedale nuovo, No anche al teleriscaldamento, ma vi rendete conto? A me fa sorridere vedere qui i quattro moschettieri».

La risposta del centrosinistra

Parole che irritano gli esponenti del centrosinistra. «Quattro moschettieri? Questa cosa non mi piace – controbatte Santo Cascio (Progetto in comune) – un’arroganza che non fa onore a questa istituzione. Poi ci stupiamo dell’astensionismo? Se facciamo assistere a questi spettacoli hai voglia ad avvicinare le persone alla politica. Io voterò a favore, perché nella mia coscienza faccio prevalere gli aspetti positivi. Ma con il suo caratteraccio il sindaco rende questa assise non degna della città». E Maggioni se la prende con «il vizio» di chi – chiaramente rivolto al sindaco – «pensa di dover giudicare anche offensivamente il voto degli altri». Alla fine, smentendo Antonelli, votano tutti a favore, tranne il solo Fiore.

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