Tommaseo in subbuglio: «Condanniamo i genitori che hanno fatto scioperare i figli»

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BUSTO ARSIZIO –  Subbuglio alle scuole Tommaseo dopo che alcuni genitori hanno tenuto a casa i propri figli a causa della complessa convivenza in classe con un compagno problematico. Un gesto forte, confermato anche da altri papà e mamme, che però raccontano un’altra versione e senza mezzi termini dicono che «da condannare non è il piccolo, bensì chi ha deciso di non mandare a scuola i propri figli. Tanto più che tutti ben conoscono la situazione».

L’altra testimonianza

Dopo l’articolo di Malpensa24, alle scuole Tommaseo è scoppiato un putiferio. Accanto ai genitori preoccupati per i comportanti che si sono registrati in una classe della scuola, ci sono papà e mamme indignati per la protesta messa in atto. E che hanno fatto sentire la loro voce. «I fatti non sono esattamente come quelli che hanno raccontato – spiega un genitore – stiamo parlando di un bambino con una diagnosi ben precisa, seguito sia a casa sia a scuola. Non sono state lanciate forbici e il fatto della matita, che non ha avuto gravi conseguenze, è stato chiarito con i genitori del bambino in modo civile. Credo che più che il piccolo si debba punire chi non ha idea di cosa sia l’inclusione e mostra grande insensibilità nei confronti di chi ha problemi».

Resta una buona scuola

Il genitore poi minimizza anche i numeri della protesta: «Su una classe di 27 alunni, stiamo parlando di 8 assenze, della quali alcuni dovute a bambini ammalati. Non si può accettare che ancor oggi accadano episodi di discriminazione nei confronti di un bambino e della sua famiglia». E ancora: «E’ anche sbagliato puntare il dito contro il papà e la mamma. I genitori del piccolo sono persone per bene che seguono il proprio figlio. Come è sbagliato accusare la nostra scuola, che è e rimarrà una buona scuola. Abbiamo la fortuna di avere  una dirigente e insegnanti che stanno lavorando con la famiglia in modo continuo con impegno, professionalità e umanità esemplari».

Malpensa24 questa mattina, 19 novembre, ha provato a contattare il provveditore agli studi della provincia di Varese e la dirigente scolastica delle Tommaseo, che al momento non hanno fornito delucidazioni in merito all’episodio. Una risposta che non devono a noi, ma a tutti i genitori della Tommaseo.

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