VERBANIA – Sono 8 gli indagati dalla Procura di Verbania per la tragedia della funivia del Mottarone in cui morirono 14 persone. A due anni dall’accaduto, la Procura di Verbania ha chiuso l’inchiesta in vista della richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati, dandone comunicazione a questi ultimi. Si tratta di Luigi Nerini, titolare della società Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore d’esercizio, Gabriele Tadini, capo servizio; per la società Leitner, incaricata della manutenzione, l’elenco degli indagati comprende Anton Seeber, presidente del cda, il consigliere delegato Martin Leitner e il responsabile del Customer Service Peter Rabanser. Si va invece verso l’archiviazione per 6 tecnici esterni, dipendenti di aziende specializzate che, in subappalto, si erano occupate dei controlli: la loro posizione è stata stralciata dell’inchiesta.
I reati contestati a vario titolo sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime e, solo per Tadini e Perocchio, anche falso.
Tecnici dei controlli verso l’archiviazione
Dai primi accertamenti erano subito emersi i due temi centrali: il cavo tranciato e il mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza dovuto all’inserimento dei cosiddetti “forchettoni” per evitare che la cabina, poi precipitata, si bloccasse durante la corsa.
Le perizie, depositate nel settembre, hanno ricostruito le carenze nei controlli e nella gestione dell’impianto, rilevando che la fune era corrosa già molto tempo prima dell’incidente e che una corretta manutenzione avrebbe potuto metterlo in evidenza; sotto accusa anche l’uso costante dei forchettoni, che non ha lasciato scampo a 14 delle 15 persone, fra le quali tre bambini, che erano salite sulla funivia alle 12.15 del 23 maggio 2021; l’unico sopravvissuto fu il piccolo Eitan, che all’epoca aveva 5 anni.
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